2013 Comunicati  07 / 05 / 2013

Terra Santa – Nella Valle di Cremisan Salesiani e famiglie cattoliche colpite dal muro della vergogna

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 44/13 del 6 maggio 2013, San Giovanni fuori Porta Latina

Terra Santa – Nella Valle di Cremisan Salesiani e famiglie cattoliche colpite dal muro della vergogna

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Nuova tappa dell’azione sionista per cancellare la presenza cristiana in Terra Santa: e chi tace, in Vaticano e in Occidente, acconsente

Salesiani Don Bosco – lspettoria Medio Oriente
Betlemme 2 maggio 2013
Dichiarazione sul verdetto del Tribunale lsraeliano a riguardo del muro divisorio nella zona di Cremisan
L’lspettoria Salesiana del Medio Oriente deplora con fermezza il verdetto emanato dalla Commissione lsraeliana delle Obiezioni in dala 24 aprile 2013, a riguardo del muro divisorio nella zona di Cremisan. La suddetta Commissione ha approvato il percorso del muro secondo i piani disposti dalle Autoritd lsraeliane, rifiutando la posizione di detta lspettoria Salesiana e delle famiglie della citta di Beit Jala.
lsalesiani del Medio Oriente continuano a sostenere Ia posizione delle famiglie della cittd di Beit Jala, restando fermi sulla loro posizione circa la questione del muro, come hanno gia espresso piil volte e ripetutamente nei precedenti comunicati-stampa e anche davanti al Tribunale lsraeliano.
Qui di seguito la sintesi:
1. I salesiani del Medio Oriente rifiutano l’imposizione di un muro che divida la gente in Terra Santa e divida le varie istituzione religiose.
2. lsalesiani davanti al suddetto Tribunale hanno chiesto che il muro divisorio non separi le proprietd del convento di Cremisan dalla citt) di Beit Jala e che le intere propriet) del convento di Cremisan rimangano congiunte con la città di Beit Jala.
3. Le Autorità lsraeliane hanno stabilito tutto il percorso del muro con decisioni unilaterali, senza tener conto del parere legale emanato dal Tribunale lnternazionale di Giustizia, a riguardo della costruzione del muro, in data 9 luglio 2004.
4.L’lspettoria Salesiana del Medio Oriente esprime la sua piena e continua solidariet) con le famiglie palestinesi di Beit Jala lese nei loro diritti e private delle loro proprieta a causa della costruzione del muro. lnoltre manifesta la sua intenzione di continuare il suo appoggio alla causa legale di queste famiglie contro il muro, riservandosi il diritto di avviare azione legale a tutela della sua proprietd che non e stata oggetto di definizione in precedenti accorditra i due Stati.
Con la nostra preghiera affinche venga la pace e la giustizia nella Terra Santa.
Don Munir El Rai,lspettore Salesiano del Medio Oriente
It.lpj.org

Betlemme, Valle di Cremisan: il Muro si farà. La sentenza della Commissione israeliana
La Commissione Speciale d’Appello di Israele per il sequestro della terra in forza della legge di emergenza ha pubblicato il suo verdetto sul caso del monastero e della valle di Cremisan, a Beit Jala, nel distretto di Betlemme: via libera alla costruzione del Muro di Separazione, che lascerà il monastero dei salesiani in Cisgiordania, ma annetterà le terre coltivate allo Stato di Israele.
Il pronunciamento emesso il 24 aprile – a due mesi dall’ultima udienza, alla fine di una battaglia legale in corso da sette anni – stabilisce una modifica del tracciato del Muro, affinché il convento di suore rimanga accessibile dalla città di Beit Jala e dai Territori palestinesi. Una sentenza che, se da una parte salvaguarda la libertà di religione, dall’altra causa ingenti danni economici alla comunità cristiana.
La Commissione ha deciso che la costruzione del muro di separazione in base al percorso alternativo – che circonderà il convento delle suore salesiane e la scuola primaria da tre lati e che confischerà la maggior parte delle terre del convento delle religiose – sarebbe una soluzione ragionevole che bilancia le esigenze di sicurezza di Israele, da un lato, e la libertà di religione e il diritto all’istruzione dall’altro.
In realtà, con questa verdetto i ricorsi presentati dall’avvocato Ghayyath Nasser, che ha rappresentato i proprietari dei terreni della Valle del Cremisan e dell’avvocato della Società di St. Yves, Manal Hazzan-Abu Sinni, che ha rappresentato le suore del convento salesiano, sono stati tutti respinti congiuntamente, come rende noto un comunicato della stessa St.Ives, che inizialmente era riuscita a cambiare il primo percorso del muro, di modo che il convento delle religiose e la scuola rimanessero sul lato palestinese del muro. In merito ai reclami su una futura espansione della scuola e del convento, la Commissione israeliana ha dichiarato che si tratta di argomenti deboli, privi di implicazioni legali poichè non supportati da piani o mappe approvati dalle autorità.
La Società considera il verdetto ancora molto problematico ed ingiusto, anche per l’enorme danno economico che la costruzione del Muro causerà alla minoranza cristiana di Beit Jala. Secondo la Commissione, il cancello agricolo che regolerà l’accesso consentirà il passaggio delle religiose e dei religiosi al convento salesiano dall’altra parte del muro, il che garantirebbe il loro diritto alla libertà di religione. Il cancello sarà inoltre sufficiente, secondo la sentenza, a garantire agli agricoltori e ai proprietari terrieri l’accesso alle proprie terre, dato che lo Stato si è impegnato ad essere flessibile nel rilascio dei permessi ai palestinesi.
La Commissione ha ignorato tutte le testimonianze ed i reclami dei proprietari terrieri per i danni causati alla loro terra, così come le argomentazioni fondate sul diritto internazionale, come la protezione delle minoranze religiose. Essa ha inoltre respinto la perizia del professoressa Judy Green sul danno ambientale per la valle. La Società St. Yves rende noto che considererà se portare il caso alla Corte Suprema.
Tsd Tv