2013 Comunicati  04 / 12 / 2013

Malula: rapite dai terroristi le monache di Santa Tecla

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 101/13 del 4 dicembre 2013, San Pietro Crisologo

Malula: rapite dai terroristi le monache di Santa Tecla

MALOULA+MONACHE

I terroristi hanno ripreso il villaggio cristiano di Malula e hanno sequestrato le monache di Santa Tecla. Aggiornamenti continui sul blog Ora Pro Siria

Segnaliamo il video di una visita del presidente Assad al monastero, quando in Siria i cristiani erano rispettati e protetti

 

Sciagurata conferma : le Monache di Santa Tekla di Maloula prelevate dal convento
Ieri fino alle ore 16 le Monache erano ancora in Maalula, ma da allora abbiamo perso il contatto con la superiora ; anche le suore di Saydnaya hanno perso il contatto con loro. Nel convento di Santa Tekla erano rimaste , dopo che in ottobre l’Esercito aveva spostato gli orfani e parte della comunità, 9 suore 2 novizie e 4 donne. E’ molto probabile che le suore , le novizie e le donne siano state portate a Yabrud, località sede della milizia islamista dell’ISIS.

Le milizie anti- Assad hanno ripreso Maalula (in aramaico “entrata”), città simbolo della cristianità siriana e del mondo intero. Maalula è infatti un piccolo villaggio denso di storia cristiana, con i suoi monasteri e le sue chiese, testimonianze di una presenza che risale ai primordi dell’annuncio cristiano. Tra questi, il monastero di Santa Tecla, discepola di Paolo, le cui reliquie riposano proprio a Maalula. Dodici suore presenti nel monastero sono state sequestrate e ora si trovano nelle mani dei miliziani di al Qaeda.
Il villaggio era stato già occupato in precedenza, questa estate, dalle forze anti-Assad, ma solo per tre giorni, durante i quali avevano seminato il terrore e ucciso tre persone a sangue freddo, oltre a depredare calici, sparare sulle icone e altre amenità varie, ma erano stati presto ricacciati dai militari di Damasco. Ieri a seguito di una controffensiva inattesa, il villaggio è caduto ancora una volta nelle mani di al Qaeda. Un paesino arroccato sul costone di una montagna, senza alcuna rilevanza strategica, ma che sembra fondamentale nell’economia di questa guerra, dal momento che le forze antigovernative hanno concentrato le loro forze per riconquistarlo.
È possibile che chi ha progettato questa sortita intende colpire il cuore della cristianità siriana, dal momento che la Chiesa si sta spendendo in ogni modo per trovare una soluzione al conflitto che sta devastando il Paese.
Tre giorni prima, tra l’altro, il Patriarca greco-melkita di Antiochia, Gregorios III Laham, nel corso di una sua visita a Roma, aveva consegnato al Papa una relazione sui tre cristiani assassinati a Maalula durante la prima occupazione, uccisi in odium fidei. Tre martiri dunque, che per la cristianità sono tesoro prezioso, dal momento che è la più grande testimonianza che si può rendere a Dio e agli uomini.
Maalula è uno dei pochi villaggi, quattro in tutto, dove ancora si parla l’aramaico, la lingua di Gesù. Forse anche per questo motivo questo misero villaggio arroccato sul costone di una montagna è diventato un obiettivo di questa barbarie, che svela ogni giorno di più il suo volto satanico.
http://www.piccolenote.it/15912/siria-le-suore-di-maalula-sequestrate-dagli-islamisti

Ecco perchè gli islamisti attaccano le suore a Maaloula – intervista a Samaan Daoud
Leggi l’articolo su Il Sussidiario  (via Ora Pro Siria)