2012 Comunicati  29 / 09 / 2012

Vaticano II: il Concilio dei Gentili?

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 79/12 del 28 settembre 2012, San Venceslao

Vaticano II: il Concilio dei Gentili?

Benedetto XVI ha indetto un “anno della fede” che inizierà nelle prossime settimane. Che non si tratti della fede cattolica, bensì del sentimento religioso modernista, si intuisce da ciò che Ratzinger professa e insegna abitualmente. Ma per togliere ogni dubbio, e mostrare il volto più inquietante del modernismo, il Vaticano ha deciso di inaugurare l’anno della “fede” con… l’elogio dell’ateismo!
Infatti, ripetendo la giornata tenuta ad Assisi lo scorso anno e fortemente voluta da Ratzinger, il 5 e 6 ottobre prossimi nella città umbra si svolgerà una sessione del Cortile dei Gentili. Tra gli ospiti: Giorgio Napolitano, Corrado Passera, Umberto Veronesi, Umberto Galimberti, Susanna Camusso.
Non dimentichiamo che il Cortile dei Gentili è un’organizzazione non solo approvata, ma anche ispirata dallo stesso Ratzinger, il quale, secondo la testimonianza del fu cardinale Carlo Maria Martini ispirò anche, prima ancora, la “Cattedra dei non credenti” voluta da Martini a Milano.
I più noti commentatori del mondo “tradizionalista” moderato hanno vivamente criticato l’iniziativa di Ravasi, ma tacciono sistematicamente a proposito di Benedetto XVI quando dice, scrive e fa esattamente le stesse cose; e quand’anche si leva una qualche timida obiezione, si guardano soprattutto dal tirare le logiche conseguenze.
Pochi giorni dopo la giornata di Assisi, a Modena la rivista Sodalitium terrà un seminario di studi che, parlando del 50° anniversario del Concilio, tratterà proprio del modernismo agnostico: un appuntamento da non perdere che difendere la fede e smascherare gli inganni e tirare le doverose conseguenze.

CORTILE DEI GENTILI: ASSISI, IL 5 OTTOBRE NAPOLITANO E IL CARD. RAVASI SU «DIO, QUESTO SCONOSCIUTO»
«L’incontro di Assisi su ‘Dio, questo Sconosciuto’, rappresenta forse l’esperienza in assoluto più originale e più alta del Cortile dei Gentili; un’esperienza molto alta proprio per la presenza nell’evento di apertura, la sera di venerdì 5 ottobre, del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano». Così il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, ha presentato questa mattina la due-giorni di Assisi (5-6 ottobre) quando si ritroveranno su invito del Dicastero pontificio personalità della cultura, economia, politica, arte e spettacolo quali Corrado Passera, Franco Bernabè, Susanna Camusso, Giulio Giorello, Gustavo Zagrebelsky, Umberto Galimberti, Umberto Veronesi, Vincenzo Cerami, Ermanno Olmi e numerosi altri. L’evento di Assisi, ha proseguito il card. Ravasi che ha portato il «Cortile dei Gentili» in diversi Paesi d’Europa, «inaugura l’Anno della fede e si colloca alla vigilia dell’apertura del Sinodo sulla nuova evangelizzazione, a significare quanto oggi sia importante il dialogo tra gli uomini e tra le diverse concezioni del mondo». A questo riguardo il cardinale ha parlato della recente esperienza del «Cortile» tenuta a Stoccolma, «in uno dei Paesi tra i più secolarizzati al mondo dove sorprendentemente si è svolto un dibattito durato senza interruzioni per 3 ore e 40 minuti, a riprova di quanto il tema della trascendenza sia sentito».
«Questi ‘Cortili dei Gentili’ sono finestre sull’esperienza di San Francesco d’Assisi, permettendoci di conoscere meglio la sua figura». Con queste parole padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro convento di Assisi, ha ricordato il forte legame tra il Santo patrono d’Italia e l’iniziativa del Pontificio Consiglio per la cultura. «Far emergere la sorpresa che nasce dal cuore dell’uomo – ha continuato p. Fortunato – è l’obiettivo che speriamo di raggiungere con questo evento. Non a caso infatti il ‘Cortile dei Gentili’ di Assisi prenderà il via il giorno dopo la ricorrenza di S. Francesco il 4 ottobre e si chiuderà alla vigilia dell’apertura del Sinodo sulla nuova evangelizzazione, nell’imminenza dell’Anno della fede». Rispondendo ad alcune domande dei giornalisti, il card. Ravasi ha sottolineato come l’esperienza del «Cortile dei Gentili» nelle sue varie tappe «ha indubbiamente un bilancio positivo»: «Anche se in qualche realtà abbiamo dovuto superare la diffidenza e il fatto che fosse ‘politicamente scorretto’ parlare di Dio in pubblico, come nel caso della Svezia, però l’interesse suscitato è sempre stato rilevante. Di luogo in luogo i temi sono cambiati, e spesso gli incontri hanno assunto una connotazione esistenziale sorprendente, come a Tirana dove i giovani dell’università non smettevano di porre domande a cui non erano abituati».
«La parola ‘ateo’ mi pare brutta. Penso che ogni uomo, ogni artista, abbia una parte segreta del suo cuore che anela a uno svelamento. Questa tensione appartiene a tutti e dà senso alla vita», ha aggiunto lo scrittore drammaturgo Vincenzo Cerami riflettendo sul senso della ricerca di Dio oggi da parte di credenti e non credenti. Lo stesso presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, card. Gianfranco Ravasi, ha sottolineato come «tra gli scienziati e studiosi incontrati di recente in Svezia a Stoccolma ci fosse la convinzione che non si debba più parlare di ‘atei’ ma di ‘umanisti secolari’, lasciando così aperta la possibilità di una ricerca del trascendente che ha mostrato una densità e una originalità inattesa». Il cardinale ha anche annunciato successive iniziative del «Cortile dei Gentili» tra cui a Roma, il 12 ottobre, una serata alla chiesa del Gesù sul Canto 24° del Paradiso e, da novembre, tutte le domeniche una serie di incontri sui primi undici capitoli della Genesi con conversazioni tra studiosi e scienziati credenti e non. (Sir)
Toscana Oggi

“Cattedra dei non credenti ispirata da Ratzinger”
E se la «cattedra dei non credenti» di Carlo Maria Martini fosse stata ispirata da Ratzinger? A leggere quanto scriveva il porporato gesuita a cui oggi verrà dato l’ultimo saluto – già centomila persone, tra cui il premier Mario Monti, sono sfilate davanti alla sua bara – si direbbe proprio di sì. Martini ne aveva scritto nel 1997, in un volume in onore del cardinale bavarese, e lo aveva ripetuto sul Sole 24Ore subito dopo l’elezione di Benedetto XVI.
Alla fine degli anni Sessanta, Martini si trovava in ritiro in una casa nella Selva Nera e preparava una conversazione per un gruppo di sacerdoti italiani. «Mi aspettavo molte domande, contestazioni, difficoltà. Ero alla ricerca di un qualche libro che mi aiutasse a mettere giù le idee in modo chiaro e sereno. Fu così che ebbi tra le mani il testo tedesco della “Introduzione al Cristianesimo” di Joseph Ratzinger, uscita poco prima (1968)».
«Ricordo ancora oggi», spiegava Martini, «il gusto con cui lessi quelle pagine. Mi aiutavano a chiarire le idee, a pacificare il cuore, a uscire dalla confusione… Conservo ancora oggi quegli appunti. Fu in particolare da quella lettura che ritenni il tema del “forse è vero” con cui si interroga l’incredulo, e che mi guidò poi per realizzare la “Cattedra dei non credenti”».
Nell’«Introduzione al cristianesimo» Ratzinger presentava la ragionevolezza del credere facendosi carico delle domande e dell’incredulità moderna. Un approccio che non avrebbe mai abbandonato. Nel 2001 Ratzinger, allora Prefetto dell’ex Sant’Uffizio, nel libro «Dio e il mondo» affermava: «La natura della fede non è tale per cui a partire da un certo momento si possa dire: io la possiedo, altri no… La fede rimane un cammino…
Ed è anche salutare che si sottragga in questo modo al rischio di trasformarsi in ideologia manipolabile. Al rischio di indurirci e di renderci incapaci di condividere riflessione e sofferenza con il fratello che dubita e si interroga. La fede può maturare solo nella misura in cui sopporti e si faccia carico, in ogni fase dell’esistenza, dell’angoscia e della forza dell’incredulità e l’attraversi infine fino a farsi di nuovo percorribile in una nuova epoca».
Un approccio molto distante da certi cliché consolidati, che accomuna Martini e Ratzinger. E il porporato bavarese divenuto Benedetto XVI non è cambiato, come dimostra l’istituzione del «Cortile dei gentili», per il dialogo con chi non crede.
Vatican Insider – La Stampa

Modena, sabato 13/10/2012, VII giornata per la regalità sociale di Cristo, col seminario di studi:
“NOI VOGLIAM DIO! 1962 – 2012: il Concilio contro la fede, i cattolici contro il Concilio”.

Prima lezione: Il Vaticano II: l’anti-Pascendi.
Secondo lezione: Il Cuore del problema: il modernismo agnostico.
Terza lezione: La professione della fede 50 anni dopo il Concilio.
Docente: Don Francesco Ricossa.
Programma completo:  Centro Studi Federici