2013 Comunicati  21 / 03 / 2013

Siria: la drammatica situazione dei cristiani di Aleppo

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 31/13 del 21 marzo 2013, San Benedetto

Siria: la drammatica situazione dei cristiani di Aleppo

bimbi tra le macerie

Il blog Ora Pro Siria ha pubblicato una serie di drammatiche testimonianze relative alla situazione dei cristiani di Aleppo che segnaliamo ai nostri lettori.

Aleppo: abbiamo bisogno di preghiere per non dire di un miracolo

Aleppo, 10 marzo 2013
Avevamo sperato che la situazione ad Aleppo stesse migliorando, ma è ben lungi dall’essere così. Da quasi un mese, la restante popolazione della città sopravvive con due ore di elettricità al giorno, ma da 72 ore la città non riceve più energia. I neonati arrivano in ospedale, ma non sopravvivono a causa della mancanza di medicinali e di dispositivi alimentati non elettricamente. Per quanto riguarda l’acqua, è distribuita solo per tre ore al giorno.
Certo, gli abitanti muoiono di violenza e i cristiani non sono risparmiati, in quanto, nel corso del tempo, si sono uniti alle truppe che difendono i loro quartieri. Perdono una media di 5-6 giovani alla settimana per mano dei ribelli e dei proiettili vaganti.
Nonostante la violenza, Aleppo continua a ricevere i cristiani in fuga dai villaggi catturati dai ribelli. Essi provengono da Tabqa e Raqqa; hanno lasciato tutto sul posto; sono partiti lasciandosi cadere le braccia. Qui ora sono alla ricerca di un riparo. I comitati locali di aiuto gestiti dai Gesuiti, dai Maristi e da San Dimitri non possono più far fronte alle richieste: mentre la distribuzione di razioni prima si svolgeva ogni mese, ora la frequenza si è dilazionata.
Le famiglie Aleppine che hanno perso le loro case, hanno ottenuto delle tende allestite nei giardini abbandonati e tendono la mano ai passanti, sperando in un sacchetto di generi alimentari.
I due quartieri cristiani della città, ” siriana al-Jadideh ” e “Midan” sono stati più volte attaccati e bombardati dall’ ESL. I Cristiani in questi quartieri ferocemente temono di dover subire la stessa sorte di quelli di Raqqa, Tabqa, Rableh …
Qualche settimana fa, abbiamo annunciato che due sacerdoti sono stati rapiti il 9 febbraio. Sono ancora prigionieri, con un terzo sacerdote che è stato aggiunto agli ostaggi.
I depositi di latte (in polvere ovviamente) per neonati e bambini piccoli sono stati rubati e saccheggiati. Le farmacie, per la mancanza di scorte, si sono riconvertite in rivendite di benzina e di gas, alcune sono addirittura ridotte a vendere carne alla griglia.
Un famoso musicista cristiano che faceva parte della precedentemente famosa orchestra di Sabah Fakhri è ridotto praticamente in rovina. Si è installato ai piedi del suo palazzo, nonostante il freddo, e suona, con le lacrime agli occhi, il suo violino. I passanti gli lasciano poche monetine.
Aleppo è sempre isolata. Ogni settimana, speriamo che avvenga l’apertura dello scalo aereo che viene annunciata, ma la minaccia dell’esercito siriano “Free” sull’edificio continua.
Sul fronte economico, il degrado è continuo. L’euro è al cambio di 134 lire siriane, mentre lo scorso novembre è stato scambiato a 83 LS. Le conseguenze sono un continuo drammatico aumento dei prezzi.
La carne ci giunge di contrabbando o gli animali vengono macellati per le strade, perché i macelli ufficiali sono inattivi a causa delle distruzioni. In breve tempo, il prezzo di un chilo di carne ha raggiunto le 1000 LS, il che lo rende inaccessibile al popolo, mentre prima della guerra era a LS 280. Il pollo ora si vende a 450 LS al kg, mentre era scambiato a 90 prima degli eventi . Tra i beni necessari per le persone, l’unico il cui prezzo è sceso, è la benzina: da 275 a145 LS.
Lo scetticismo sul futuro comincia a prendere il sopravvento. Abbiamo bisogno di preghiere, se non di un miracolo.
Fcsarthorient.com

Cari amici, vi comunichiamo qualche storia delle persone a cui si cerca di dare un po’ di aiuto in Aleppo, perchè le portiate ancora di più nella preghiera.
Uno dei nostri amici è stato tentato addirittura di togliersi la vita, un bravo cristiano che animava sempre l’ora di adorazione in parrocchia… Non sapeva più come fare, i figli sulla strada a vendere roba raccogliticcia con un carrettino, lui e la moglie che hanno venduto la loro fede nuziale per tirare avanti…
Un’altra donna, giovane, due figlie, il marito armeno argentiere ovviamente non ha lavoro, stavano ancora pagandosi un mini-appartamentino in condominio ; tutto distrutto, e quel poco che era rimasto glielo hanno portato via ( persino gli armadietti pensili del bagno, ogni piccolo oggetto, tutto ). Manda con fatica le due figlie alla scuola, ci ha sempre tenuto, sono bambine sveglissime e brave. Per i giorni in cui c’è scuola, dormono dalla nonna, sul pavimento, ma almeno … sono vicine alla scuola, perchè l’auto per andare costa troppo. Gli altri giorni, vivono a casa di un amico…
E…così via.. E questa era la gente che stava, diciamo “benino”, comunque dignitosamente.. Che strazio!! Il Signore non lascerà la Siria! Pregate! Pregate!
Le suorine

ULTIMA ORA : Il Collegio dei Gesuiti di Homs attaccato e bruciato da bande armate
Homs – 15 marzo 2013 – Si apprende al momento che intorno alla mezzanotte di ieri più di 700 miliziani dial-Forsat Nosra hanno attaccato il convento dei Gesuiti, S. Vartan a Midan, nel quartiere cristiano della città. Hanno occupato l’edificio, dato fuoco a una parte della costruzione, eseminato il terrore tutto intorno. La Provvidenza aveva fatto il suo lavoro, in quanto i religiosi e il guardiano avevano lasciato l’edificioieri. La Guardia presidenziale che eravicino alla scena ha risposto ed è stata in grado di riprendere il Convento che era prima di questovile attentato, un “centro” di distribuzione degli aiuti ai rifugiati.

Ora Pro Siria