2012 Comunicati  07 / 06 / 2012

Rassegna stampa del 6.06.2012

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza

Comunicato n. 61/12 del 6 giugno 2012, San Norberto

Rassegna stampa del 6.06.2012 (i titoli sono redazionali)

In rilievo – Scandalo slot machine: chi tocca muore
(30.05.2012) Era un punto di riferimento, in Italia e non solo, per tutto ciò che riguarda le cyber-truffe e le inchieste telematiche. Ed è stato l’uomo che, con le sue indagini, ha fatto infliggere una mega multa da 98 miliardi a dieci società concessionarie del gioco d’azzardo di Stato, poi ridotta dalla Corte dei conti alla cifra comunque consistente di 2,5 miliardi. Ora il colonnello della Guardia di finanza Umberto Rapetto, 53 anni, ha annunciato le sue dimissioni su Twitter: “Chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno dato fiducia, ma qualche minuto fa sono stato costretto a dare le dimissioni dalla GdF” scrive alle 9:44 del mattino del 29 maggio; “Qualche modulo e una dozzina di firme sono bastati per cancellare 37 anni di sacrifici e di soddisfazioni e i tanti sogni al Gat GdF”, rincara la dose mezz’ora dopo.

Rapetto era stato il fondatore del Gat (Gruppo anti-crimine telematico), poi diventato Nucleo speciale frodi telematiche. È il reparto che si occupa di contrastare le truffe via Internet, i criminali e gli attacchi informatici. Giornalista pubblicista e autore di numerose pubblicazioni – era stato nominato Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica Italiana da Carlo Azeglio Ciampi – il colonnello era noto per numerose inchieste condotte con successo: dall’operazione “Macchianera” che portò alla luce centinaia di frodi nei confronti dell’Inps, alle indagini che avevano portato all’arresto di criminali informatici in grado di penetrare nel sistema di sicurezza del Pentagono. A costargli il posto, però, potrebbe essere stata proprio l’inchiesta sulle slot machine non collegate alla rete telematica dello Stato.

E’ di ieri la notizia degli arresti domiciliari di Massimo Ponzellini: l’ex presidente di Bpm ha ricevuto la misura cautelare per un finanziamento sospetto proprio alla società di slot machine, Atlantis. Le dimissioni arrivano dopo che, bocciata la sua promozione a generale, Rapetto viene rimosso dal Gat – dal prossimo luglio – e spedito a frequentare – da studente – un corso al Centro Studi della Difesa, struttura presso la quale insegnava da 15 anni. Un’assurdità, che segue la bufera politica già sollevata quando venne decisa la sua rimozione sulla quale si erano concentrate ben nove interrogazioni parlamentari provenienti da pressoché tutto l’arco politico (e nelle quali veniva sottolineato la sua “professionalità specifica e riconosciuta a livello internazionale come esperto di lotta al crimine informatico”).

Il Comando generale delle Fiamme Gialle fece sapere che le sue indagini avevano “frequentemente attirato l’attenzione dell’opinione pubblica soprattutto da un punto di vista mediatico” e che il suo allontanamento dal Gat non era “certamente una rimozione ma, al contrario, rientra nella normalità delle vicende che interessano tutti gli ufficiali della Guardia di finanza”. Ieri, però, sono arrivate le dimissioni. Con tanta amarezza. Rapetto, oltre che a Twitter, si è affidato anche a Facebook per esprimere la sua delusione: “Grazie a tutti per la solidarietà: il momento è difficile e indesiderato…”. Evidentemente per lui l’aria era diventata irrespirabile.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

 

 

Quando i turchi sono meno selvaggi degli occidentali
(28.05.2012) – Ha scatenato forti polemiche in Turchia il premier islamico conservatore Recep Tayyip Erdogan, che ieri a Istanbul ha denunciato l’aborto come un ”omicidio” e si è scagliato anche contro il parto cesareo.

Fonte: Ansa

 

 

Fassino fa rima con magrebino
(29.05.2012) Torino – Riceverà il sigillo civico Laila Abdane, la prima bambina straniera nata a Torino nel 2012. La bimba, marocchina, che ha visto la luce all’ospedale Sant’Anna il primo gennaio, riceverà domani l’onorificenza cittadina in conseguenza di una mozione approvata dal Consiglio comunale il 5 marzo scorso. Il provvedimento, prendendo spunto dalle parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che sollecitavano, quale diritto elementare, il riconoscimento della cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri, disponeva il conferimento del sigillo civico al primo neonato straniero registrato presso l’anagrafe del Comune di Torino nel 2012. Alla cerimonia parteciperanno il sindaco di Torino Piero Fassino e il presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris.

Fonte: La Repubblica-Torino

 

 

Quando lo sciacallo fa il coccodrillo
(31.05.2012) In soccorso dei terremotati si mobilitano anche quanti vogliono contribuire con versamenti e donazioni. E se questa mattina un articolo del Giornale contestava agli istituti di credito le commissioni applicate sulla beneficienza a favore dei terremotati, è Giuseppe Mussari, presidente dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana) a dare una risposta alle domande, sottolineando come si sia trattato “solo di un errore, che comunque si poteva evitare” ed evidenziando che i “soldi saranno restituiti”: “Abbiamo invitato le banche a non far pagare nulla per queste transazioni. Non abbiamo nessuna volontà di fare ricavi sulle donazioni per gli emiliani”.

Fonte: Il Giornale

 

C’e chi scava tra le macerie, c’è chi accumula altre macerie
(31.05.2012) Vorrei ma non posso! It’s Wedding Time. E’ questo lo slogan della campagna per il riconoscimento del matrimonio omosessuale in Italia che le associazioni Quore e Queever lanciano in occasione della prossima edizione del Torino Pride 2012, in programma il 16 giugno. “L’evento principale della campagna – è stato spiegato, oggi, a Torino – sarà la celebrazione di nozze simboliche, da parte dei rappresentanti delle istituzioni torinesi e regionali, che hanno aderito a questa iniziativa e che saranno presenti sul carro del Queever per tutti coloro che desiderano congiungersi con un rito simbolico”.

Fonte: La Repubblica-Torino

 

Rapporto sul divorzio
(3.06.2012) Dunque Messori è favorevole al divorzio? “Ormai, in Occidente, viviamo in una condizione di “poligamia successiva”: se ho i soldi per mantenere le ex posso passare da una moglie all’altra. Lo confesso: quando c’è stato il referendum, benché fossi già convertito al cattolicesimo, ho votato per il mantenimento di questo istituto. Non ho partecipato alle campagne clericali contro il divorzio e non ho seguito, su questa strada, i miei correligionari. Il punto resta sempre lo stesso: se il mio vicino di casa, faccio per dire, non ha la fede in Gesù che senso ha impedirgli di lasciare la moglie per andarsene con una più giovane e carina?”.

Fonte: Vatican Insider – La Stampa

 

Caccia allo “sporco negro”. Dove? In Israele
(5.06.2012) Un rumore sordo, di un vetro infranto. Poi il propagarsi di un fumo denso. Quindi la vista delle fiamme, che bloccavano la porta di ingresso. Il tentativo disperato di lanciarsi dalle finestre, che in parte però erano chiuse da sbarre. Questo il convulso risveglio notturno di una decina di clandestini eritrei, trovatisi prigionieri in una palazzina in fiamme, in quella che la polizia di Gerusalemme ha definito «una trappola di fuoco». Si sono salvati per il rotto della cuffia.

Tre sono rimasti intossicati, un quarto ha riportato ustioni. Gli altri hanno poi potuto leggere su un muro vicino una scritta perentoria: «Fuori dal rione». Il quartiere in questione è Makor Baruch, nel centro della città, a pochi passi dal congestionato mercato ortofrutticolo di Mahané Yehuda. La via Yossef Ben Mattityahu (altrimenti noto come Giuseppe Flavio) all’angolo con la via Valero è fatta da stradine anguste, in un rione dove tutti si conoscono da una vita e mantengono il medesimo stile di vita: quello degli ebrei sefarditi e tradizionalisti. Due mesi fa, con l’ingresso dei clandestini africani, l’atmosfera è decisamente cambiata. I nuovi arrivati dicono nel quartiere – hanno aperto un locale nella palazzina, si sono dati a schiamazzi notturni accompagnati da musica a tutto volume e da risse. Il riposo sabbatico – lamentano nel rione – «è andato a farsi benedire».

Rappresentante degli ebrei sefarditi che spesso popolano i rioni popolari di Gerusalemme e Tel Aviv dove è più marcata la presenza dei clandestini, Yishai ha dichiarato a Maariv: «I migranti e i palestinesi assieme provocheranno presto il crollo del sogno sionista. Abbiamo creato uno Stato, e ora lo perdiamo, giorno dopo giorno. Sembrerò razzista, oscurantista oppure xenofobo, ma io agisco nella convinzione che non abbiamo un altro Paese. O noi, o loro».

Fonte: La Stampa

 

Video:

 

PS – Certamente l’immigrazione voluta dalle lobby mondialiste provoca gravissimi danni sociali (ne sanno qualcosa i palestinesi invasi dagli immigrati a partire dal 1948). Però, i giornalisti che speculano sui casi di presunta xenofobia e discriminazione in Italia, dovrebbero mostrare la stessa indignazione quando i casi (più reali che presunti) succedono a Tel Avi (e che alcuni giornalisti israeliani hanno addirittura definito come Israeli Kristallnacht: Ynet News)