2011 Comunicati  01 / 12 / 2011

Rassegna stampa del 30.11.2011

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 90/11 del 30 novembre 2011, Sant’Andrea

Rassegna stampa del 30.11.2011 (i titoli sono redazionali)

Camerieri trinariciuti
L’alta finanza traccia il solco ma è la sinistra che lo difende.

Monti non appartiene ai poteri forti/1
http://www.trilateral.org/go.cfm?do=Page.View&pid=34

Monti non appartiene ai poteri forti/2
http://tv.libero-news.it/video/103556/_Monti_un_massone_iniziato_due_volte_.html

Curriculum/1
Ministro della Giustizia: Paola Severino. Nel 2002 è stata per settimane vicepresidente in pectore del Csm ma poi ha rinunciato alla candidatura, costatando il disaccordo sulla proposta dell’Udc.

La professoressa Paola Severino oltre a essere un avvocato penalista molto conosciuto è vicerettore dell’Università Luiss «Guido Carli» della Confindustria. Dal 30 luglio 1997 al 30 luglio 2001 ha rivestito la carica di vicepresidente del Consiglio della magistratura militare. Proprio mentre rivestiva quell’incarico ha vinto la classifica dei manager pubblici più ricchi: nel 1998 dichiarò infatti un reddito da 3,3 miliardi di vecchie lire.

La prima donna ministro della Giustizia nella storia della Repubblica italiana è uno dei più noti avvocati penalisti. Ha difeso, tra gli altri, Romando Prodi nel processo sulla vendita della Cirio, il legale della Fininvest Giovanni Acampora nel processo Imi-Sir, Francesco Gaetano Caltagirone nell’inchiesta di Perugia su Enimont, Cesare Geronzi per il crac della Cirio, l’ex segretario generale del Quirinale Gaetano Gifuni nell’indagine sui fondi per la gestione della tenuta di Castelporziano.

Ha lavorato nello studio di Giovanni Maria Flick prima che il professore fosse nominato Guardasigilli del governo Prodi, ha rappresentato l’Unione delle comunità ebraiche nel processo al nazista Erich Priebke, e tra le società-colosso alle quali ha dato assistenza legale ci sono Eni e Telecom.
http://www.oggi.it/attualita/gallery/i-ministri-del-governo-monti-tutte-le-biografie/?pid=54007

Curriculum/2
Ministro degli Esteri: Giulio Terzi di Sant’Agata. L’attuale ambasciatore a Washington e’ stato scelto per guidare la Farnesina. Bergamasco, classe 1946, Terzi si è laureato in Giurisprudenza a Milano con specializzazione in diritto internazionale.

Entrato in carriera diplomatica nel 1973, tra gli incarichi ricoperti all’estero di particolare rilievo, Terzi è stato ambasciatore d’Italia in Israele tra il 2002 e il 2004 ed è noto, fra l’altro, per essere stato l’uomo che gettò le basi per la storica visita di Fini nello Stato ebraico nel novembre 2003.
http://www.oggi.it/attualita/gallery/i-ministri-del-governo-monti-tutte-le-biografie/?pid=54007

Timoni, bussole, grembiulini
(…) Arriva dunque da lontano l’idea che «complotti» e «burattinai» decidano il destino di tutti gli altri comuni mortali.
«La gente non crede più al diavolo ma ai diavoli. L’ossessione complottista, la ricerca ossessiva di chi sta dietro è un modo per compensare il bisogno istintivo di attribuire il male a qualcuno». (…)
Come nel caso dei massoni?
«Sì. Invece la massoneria inglese o americana ha un grande impegno civile, dà una mano anche alla Chiesa. Da noi, piuttosto, è stata identificata come una mano nera visto che è sempre stata anticlericale. E così rientra a buon diritto nel paniere dei diavoli alternativi» (…)
(Intervista a Vittorio Messori, www.iltempo.it dell’11.11.2011, segnalazione di http://www.agerecontra.it/public/press/?p=14430 )

Il lato b del mondialismo
Saranno individuate a Torino le priorità in tema di promozione e tutela dei diritti sulle quali lavoreranno nel 2012 i gruppi e le organizzazioni del mondo lgbt in Europa. Si apre infatti stamane all’Hotel Ambasciatori la 15a Conferenza di Ilga-Europe, sezione dell’Ilga International, Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association.

I lavori proseguiranno fino a domenica, con un fitto calendario di sessioni plenarie e workshop e la presenza di personalità di primo piano. Come Anna Grodzka, prima transessuale eletta al Parlamento polacco, Robin Brand, leader dell’organizzazione americana che forma ed aiuta ad eleggere a cariche pubbliche i leader apertamente lgbt.

Ancora: l’ombudsman della Georgia, George Tugushi o Jeaffrey Dudgeon. (…) La Conferenza, promossa dal Coordinamento Torino Pride Lgbt, insieme alle organizzazioni nazionali italiane che aderiscono ad Ilga (Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno, Associazione Radicale Certi Diritti, 3D), serve a mettere a confronto le esperienze dei diversi paesi e a definire l’agenda delle politiche.

Il tema scelto è «Diritti umani e “Valori tradizionali”: scontro o dialogo?». E se da un lato il comitato organizzatore registra positivamente che per la prima volta nella storia italiana, un grande appuntamento del mondo lgbt ha ottenuto il patrocinio di Senato, Camera, Ministero Pari Opportunità, Provincia, Comune, Esperienza Italia 150, dall’altro gli studi di Ilga-Europe evidenziano la pessima posizione dell’Italia nella mappa dei diritti.

Secondo il rapporto 2011, l’Italia ha punteggio «zero», come Lettonia e Malta. Il punteggio migliore è del Regno Unito, 12,5. (…)
(Fonte: http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/426753/ )

Impatti mediatici: un soldato ucciso vale molto meno di un soldato prigioniero
Un altro soldato armeno della milizia di Difesa della repubblica del Nagorno Karabakh è stato colpito a morte da un cecchino azero in violazione del cessate il fuoco.

Si tratta del diciannovenne AREN SIMONYAN. Il tragico episodio è avvenuto questa mattina alle ore 8,40 locali lungo la linea di confine con l’Azerbaigian. Nel corso dell’ultima settimana vi sono state centocinquanta violazioni azere del cessate il fuoco con circa un migliaio di colpi sparati contro le postazioni armene.

Sono stati registrati anche voli di ricognizione da parte di droni azeri.
(Fonte: http://www.karabakh.it/ del 19 novembre 2011)

Siria: Benedetto XVI poco ecumenico con Assad
“Io, cristiano libanese, vi spiego perché la Chiesa siriana non deve avere paura di scaricare il presidente Assad, seguendo l’esempio di Benedetto XVI e del Vaticano”. Camille Eid, giornalista di Avvenire e docente di Lingua araba in Università Cattolica, contattato da Ilsussidiario.net commenta così l’intervista a Bashar Assad pubblicata ieri dal Sunday Telegraph.

Per l’esperto, “i vescovi siriani temono l’ascesa al potere dei sunniti, ma la loro non è una scelta lungimirante. La caduta di Assad presto o tardi è inevitabile. Appoggiarlo rischia solo di creare dei rancori nei confronti dei cristiani, il cui compito dovrebbe essere invece di costituire un elemento di coesione all’interno della società”. (…)
Qual è la posizione dei cristiani siriani nei confronti delle rivolte contro Assad?
Per me, cristiano libanese, questo è un punto dolente. La posizione della gerarchia ecclesiastica è completamente allineata a quella del regime. I cristiani temono l’alternativa islamista a un regime che tutto sommato si considera laico. Partendo dall’esperienza irakena, la Chiesa siriana ritiene che il crollo del regime basato sulla minoranza alawita aprirà le porte a un nuovo regime, necessariamente sunnita. Ma prende in considerazione soltanto una delle possibili ipotesi. Il regime di Assad del resto ha cercato di mantenere il potere grazie a un’alleanza tra minoranze, inclusa quella cristiana, contro la maggioranza sunnita. (…)
Il Vaticano ha appoggiato la linea dei vescovi siriani?
No, la Santa sede ha cercato di tenersi lontana dalla loro posizione. Tanto è vero che lo scorso agosto Benedetto XVI ha chiesto ad Assad di fermare le violenze, da qualsiasi parte provengano. La considero una posizione molto netta, e i vescovi siriani dovrebbero tenerne conto. (…)
(Fonte: http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2011/10/31/SIRIA-Eid-ora-i-cristiani-lascino-Assad-e-seguano-il-Papa/3/218490/ )

La Chiesa vietnamita sempre perseguitata, l’Occidente sempre vigliacco
Hanoi (AsiaNews) – Nelle ultime due settimane i cattolici vietnamiti in patria e all’estero hanno pregato continuamente per la parrocchia di Thai Ha, nel Vietnam del nord. E’ incredibile che ben 600 poliziotti e funzionari del governo locale abbiano circondato la parrocchia dei Redentoristi, e si siano impadroniti dei terreni della parrocchia.

Sacerdoti e religiosi redentoristi sono stati maltrattati e minacciati, ma i giovani e i parrocchiani continuano a recarsi a Thai Hà per pregare Dio e la Madonna del perpetuo Soccorso. Funzionari del partito comunista locale hanno spezzato il crocefisso di Đồng Chiêm, versato sporcizie sulla statua della Vergine nella parrocchia, fatto irruzione all’improvviso nel cortile della Chiesa e profanato l’eucarestia, portata dalla cattedrale di Hanoi. Più di cento teppisti hanno attaccato la chiesa e minacciato di morte i Redentoristi.

Hanno violato, loro che sono autorità locali, la libertà religiosa. Laddove c’è comunismo e materialismo ateo in Vietnam, la religione è oppressa. Paul Hung, della parrocchia di Thái Hà ha dichiarato ad AsiaNews: “Molte persone hanno sofferto l’ingiustizia della prigione senza processo. Nel contesto della città di Hanội, ora, le autorità locali hanno usato malviventi, forze di polizia per reprimere e arrestare i fedeli: patrioti come p. Nguyen Van Ly, 20 bloggers e 15 giovani cattolici. Molti parrocchiani a Thái Hà pensano che “il governo di Hanoi sta dialogando con i preti Redentoristi, e invece usa teppisti per devastare e distruggere la parrocchia. Hanno dato ordine alle forze locali di polizia in borghese di occuparsi delle violazioni della legge. Usano teppisti per attaccare i fedeli e i religiosi, evitando così le critiche di Human Rights Watch o di altre organizzazioni per i diritti umani”. (…) Ma la solidarietà verso la Chiesa vietnamita tarda a farsi sentire in altre parti del mondo.
(AsiaNews del 24 novembre 2011)

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