2023 Comunicati  01 / 02 / 2023

Le infiltrazioni della teosofa Montessori in ambito cattolico

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 15/23 del 1° febbraio 2023, Sant’Ignazio d’Antochia

Le infiltrazioni della teosofa Montessori in ambito cattolico

Il 10 gennaio 2023 Jorge M. Bergoglio ha ricevuto in dono da Giorgia Meloni, in visita privata in Vaticano, il libro “La Santa Messa spiegata ai bambini” di Maria Montessori, figura già celebrata il 25.10.2022 nel discorso d’insediamento alla Camera dei Deputati. Questo libro è citato nell’articolo che segnaliamo, scritto da un sacerdote “lefebvriano” (prima della Fraternità  San Pio X e ora della “resistenza” di mons. Williamson): quindi lui non condivide la posizione dottrinale del nostro centro studi (la Tesi di Cassiciacum) e noi non condividiamo la sua. Tuttavia lo studio merita di essere letto e divulgato poiché smaschera la figura della Montessori e del suo metodo che, a quanto si legge, è penetrato anche in alcuni ambienti “tradizionalisti” francesi.

L’articolo descrive gli stretti legami della Montessori con la Società Teosofica e in generale con gli ambienti esoterici e massonici; illustra inoltre il tentativo di insinuarsi nelle scuole cattoliche, nate per difendere la gioventù dagli errori moderni. L’autore non conosce, e quindi non ne parla, le battaglie dei cattolici integrali contro la Montessori, poiché essi avevano capito chi era personaggio e il suo pensiero. Figure come padre Gemelli, molto meno lungimiranti, caddero invece nell’inganno e sponsorizzarono il metodo della Montessori in ambito cattolico. In prima fila contro le insidie montessoriane ci fu mons. Umberto Benigni (eloquente il titolo dello studio del 2018 “I progetti di Maria Montessori impigliati nella rete di mons. Umberto Benigni”, di E. Moretti e A. M. Dieguez), seguito da don Alessandro Cavallanti, che scrisse alcuni articoli sulla rivista “Sentinella Antimodernista” di Firenze (cfr. P. Gemelli, il metodo Montessori e le Suore Francescane Missionarie, apparso sul n.6 del 1° giugno 1912). 

Il metodo Montessori è cristiano?

Montessori e tradizionalisti

Il metodo Montessori gode di grande favore fra i cattolici conservatori, compresi i tradizionalisti come le domenicane di Fanjeaux che lo applicano nella loro scuola; ognuno trova i propri argomenti per giustificarlo o pretendere di correggerne i difetti. È specialmente in voga tra coloro che si dicono «conservatori restando tuttavia aperti».

Il metodo piace perché la Montessori stessa scrisse dei libri di educazione religiosa cattolica conformi al suo metodo, per esempio La Santa Messa spiegata ai bambini.

Piace perché il principio chiave di Maria Montessori è l’educazione intesa come accompagnamento dello sviluppo naturale del bambino, tramite un ambiente pensato e adattato alle caratteristiche e ai bisogni della sua età.

Ma come non vedere che il metodo è precursore del concetto moderno (e massonico) dell’educazione – per non dire che ne è all’origine? Questo metodo rifiuta la trasmissione del sapere: è il bambino che deve formarselo, e l’adulto non è che un accompagnatore. Il ministro dell’educazione francese Jean-Michel Blanquer nel 2017 si è detto favorevole allo «spirito Montessori»: «Sono a favore della creatività, la diversità delle esperienze. Non dico che Montessori debba essere applicato ovunque; piuttosto lo spirito Montessori andrebbe rivisitato secondo modalità che devono far evolvere. Al di là del genio pedagogico della Montessori, è la sua innovazione che è importante» (Jean-Michel Blanquer: «Nell’educazione, è con maggior libertà che arriveremo a maggior uguaglianza», France Culture, 27 luglio 2017).

Ma per apprezzare il metodo Montessori, bisogna che questi conservatori siano ben impregnati dello spirito moderno e del suo orgoglio, visto che esso si basa sui seguenti principi: la scelta libera dell’attività, l’auto-diciplina, il rispetto del ritmo di ciascuno e l’apprendimento per esperienza. «Ogni bambino è un re in marcia verso l’aurora» afferma Maria Montessori. L’obiettivo sarebbe di dare ai bambini una educazione che li faccia divenire adulti responsabili, indipendenti e capaci di adattarsi. «Non dobbiamo allevare i nostri bambini per il mondo di oggi: esso non esisterà più quando saranno grandi. E niente ci permette di sapere che mondo sarà il loro: allora insegniamo loro ad adattarsi».

La vita

Maria Montessori nacque nel 1870, figlia unica in una famiglia cattolica italiana.

Frequentò a Roma un istituto tecnico che generalmente non formava che maschi; quando entrò in università a Roma, nel 1890, i dirigenti rifiutarono di ammettere lei o qualunque altra donna, ma lei insistette e ottenne la laurea nel 1896. Studiò pediatria e psichiatria, e lavorò in un ospedale femminile.

Acquistò fama internazionale come difensore accanita dei diritti delle donne all’International Congress of Women a Berlino nel 1896.

Nel 1897 fonda a Roma la società femminista italiana Unione femminile; una delle rappresentanti di questa società, Cecilia Meyer, prese la parola al (massonico)Congrès international des femmes del

1900 all’Esposizione universale di Parigi; esso venne organizzato, diretto e composto quasi esclusivamente da massoni di alto rango come Clémence Royer, Annie Feresse-Deraisme, Maria Martin, Marie Bonneval e Annie Besant (di cui parleremo poco oltre).

Nel 1898 da la luce a un figlio, Mario, avuto da una relazione con il collega dottor Giuseppe Montesano che lei rifiuta di sposare sapendo che sarebbe stata la fine della propria carriera. Non solo rifiuta di sposarsi, ma affida il figlio Mario ad una famiglia adottiva, perché la propria carriera non abbia ostacoli; non lo riprenderà con sé fino ai suoi 15 anni.

A partire dal 1900 è co-direttrice di una scuola per bambini con handicap mentali; è tramite il ruolo di insegnante che inizia ad inserire nella sua educazione i suoi concetti di teosofia. Quando inizierà a lavorare con bambini normali, utilizzerà lo stesso materiale che aveva impiegato con i bambini handicappati.

La Montessori unificò il suo approccio femminista e quello scientifico con l’apertura, nel 1907, della Casa dei bambini, un luogo che permettesse a madri e padri di lavorare tranquillamente, nella consapevolezza che i loro figli fossero ben curati; la Montessori spiegava: «Bisogna ricordarsi che ogni madre dell’immobile può approfittare di questo privilegio, e andare a lavorare tranquilla».

Nel 1907, Maria Montessori si reca a Londra per parlare con Annie Besant, della Società Teosofica. La loro amicizia durerà tutta la vita, e non si limiterà a un semplice incontro: vedremo più avanti che la Montessori era membro della Società Teosofica fin dal 1899, ben prima di sviluppare il suo metodo; Annie Besant e i teosofi saranno gli amici della sua vita.

Più tardi, Montessori lascerà l’Italia di Mussolini; destinazione: l’India. «Era stata invitata a dare corsi di formazione Montessori ad Adyar dal presidente della Società Teosofica dell’epoca (dal 1934), George Arundale, frammassone di alto grado fin dal 1902. L’invito era partito quando lui e sua moglie erano in visita in Olanda; per incontrare la Montessori, si recarono persino all’aeroporto di Madras. Maria Montessori resterà in India fino alla fine della guerra, con la Società Teosofica come sponsor: scriveva regolarmente nel giornale ufficiale di questa, Il teosofo (il primo giornale della Società era stato fondato nel 1887 da Helena Blavatsky, con il titolo Lucifer; un secondo giornale teosofico era il The blue lotus; il periodico Il teosofo venne infine sviluppato in India). Nell’ottobre del 1947 la rivistaTime segnalava che la dottoressa Maria Montessori, educatrice di fama mondiale benché pressoché dimenticata, era viva e vegeta in India, dove continuava a fare conferenze nel parco della magnifica proprietà della Società Teosofica ad Adyar, nella periferia di Madras» (History of Education Society Bulletin (1985) Vol. 36 pp 52 -54).

«In ragione della sua permanenza ad Adyar e del generoso sostegno che la Società Teosofica diede alla Montessori e a suo figlio Mario durante gli anni della guerra, venne un giorno domandato alla dottoressa se era diventata teosofa: “Io sono montessoriana” rispose imperiosamente la Montessori. Ma dopo la sua morte, sopravvenuta nel 1952, il presidente della Società, C. Jinarajadasa, fece sapere che la dottoressa Maria Montessori era effettivamente membro della Società Teosofica dal 23 maggio 1899; l’originale della sua domanda di ammissione era stato ritrovato dall’ufficio del segretario delle ammissioni ad Adyar. Non essendoci all’epoca una sezione italiana, la Montessori era entrata nella sezione europea e ammessa dal segretario generale, Otway Cuffe. Pare che la sua adesione sia stata ritrattata, ma non si conosce la data di questo fatto. […] Ma è ormai chiaro che il legame della Montessori con la Teosofia era più antico del Metodo Montessori» (History of Education Society Bulletin (1985) Vol. 36 pp 52 -54).

È più che certo che la Montessori sviluppò il suo Metodo dopo essere divenuta teosofa, e dopo aver letto le opere di madame Blavatsky (fondatrice della Società Teosofica).

La filosofia

La Montessori espose per la prima volta il suo concetto della «nuova donna» in una serie di conferenze tenute in Italia nel 1899. «La donna nuova si sposerà e avrà dei figli per scelta, e non perché il matrimonio e la maternità le sono imposti». Lette le opere di Itard, Séguin e Fröbel (che descrive lei stessa nel suo Metodo), tutti autori che si ispiravano a Rousseau, anche lei fu chiaramente da lui influenzata, per esempio quando vede il bambino come un «Messia» che può insegnare al maestro se la sua anima non è stata «deformata»: Rousseau pensava che l’uomo sia perfetto, sarebbe la società a deformarlo. Kramer riferisce che la Montessori avrebbe detto a un collaboratore: «Io non ho bisogno di insegnare un bel nulla ai bambini; sono loro che, posti in un ambiente favorevole, insegnano a me, mi rivelano dei segreti spirituali nella misura in cui la loro anima non è stata deformata» (Kramer op.cit p. 251).

Nell’introduzione del libro Education for a New World, di Maria Montessori e Lillya Foteva, si legge: «Inizia una via nuova, dove non sarà il professore ad insegnare al bambino, ma il bambino insegnerà al professore». E nell’introduzione del libro Il Segreto dell’Infanzia, troviamo che: «L’adulto deve essere deciso a imparare dal bambino piuttosto che a imporgli le proprie idee»!

La Montessori respinge chiaramente il metodo di insegnamento tradizionale, in cui l’insegnante è in posizione di autorità, a favore invece di un nuovo modo di educazione, dove il bambino è un pari grado dell’insegnante… Anzi. Per usare le sue stesse parole, «il bambino deve avere assoluta libertà di scelta», «il bambino deve imparare per sua propria scelta individuale… e mai essere messo in discussione nelle sue scelte».

Il solo titolo di alcune sue opere è eloquente: Il bambino: l’eterno Messia. «Dobbiamo ricordarci che la religione è fin dall’inizio del mondo un sentimento universale che si trova in ogni persona. Non è qualcosa che noi si debba dare al bambino» (in Il bambino, la società e il mondo).

«Quanto alle punizioni, l’anima dell’uomo normale si perfeziona per espansione, e la punizione come la concepiamo comunemente è sempre una forma di repressione».

E nemmeno premi o voti vanno bene… «Il premio e la punizione sono incitamenti allo sforzo artificiale, forzato».

Alcuni suoi scritti hanno una assoluta consonanza con il comunismo, come quando parla dell’«isolamento delle masse dei poveri». «Nel Medioevo la lebbra era isolata: i cattolici hanno isolato gli ebrei nel ghetto».

Ma la Montessori era anche ecumenista: «Nello stesso modo in cui il linguaggio ha numerose espressioni, l’inglese, lo svedese, lo swahili e via di seguito, l’elevazione si esprime tramite credenze differenti: il cristianesimo, il giudaismo, il buddismo e i numerosi sistemi di credenze diverse, per poter comunicare con Dio e su Dio».

Essenzialmente, la Montessori era gnostica: «Il bambino si abbevera inconsciamente della potenza divina, mentre la coscienza ragionante dell’adulto non è che umana». «Bisogna dare ai nuovi figli dell’umanità civilizzata un’emozione e un entusiasmo profondi per la santa causa dell’umanità». «Il Piano Cosmico va presentato al bambino come la storia palpitante della terra su cui viviamo».

«Il principio fondamentale dell’educazione è la correlazione di ogni cosa, e la centralizzazione di ogni cosa nel piano cosmico»; «Il segreto del successo risiede nel corretto uso dell’immaginazione, risvegliando l’interesse del bambino, e, quanto ai semi di interesse già piantati, la loro stimolazione tramite materiale letterario e grafico attraente. Ma tutto questo è correlato ad un’idea centrale, di ispirazione nobilitante: il Piano Cosmico nel quale tutti, consciamente o inconsciamente, servono il Grande Scopo della Vita».

George Arundale, il massone e teosofo con il quale la Montessori lavorò in India, pensava che «nell’educazione, la conseguenza della fede nel karma e nella reincarnazione è che ogni individuo si trova ad un livello diverso nel processo educativo. E quindi l’insegnamento deve essere orientato verso l’individuo e avere come punto di partenza il livello dove si trova il bambino nel suo processo di sviluppo» (Fjällsby op.cit p. 165).

Anche la visione della Montessori sulla «dignità umana» era erronea: «la dignità umana nasce dal sentimento della propria indipendenza».

Il programma Montessori comprende linee temporali della storia dell’umanità parallele alla linea temporale del pianeta Terra, esponendo quattro miliardi e mezzo di anni di sviluppo, dal precambriano all’era moderna… In Come educare il potenziale umano, Maria Montessori esalta l’insegnamento della preistoria ai bambini.

Le scuole Montessori incoraggiano inoltre l’accettazione di una spiritualità globale, come necessaria alla formazione di “cittadini del mondo”.

È molto interessante infine fare una veloce lista di persone che hanno frequentato delle scuole Montessori: Bill Gates (Microsoft), Mark Zuckerberger (Facebook), Jeff Bezos (Amazon), Larry Page e Sergey Brin (Google), i principi William e Harry, George Clooney, Beyonce Knowles (cantante).

Le sue credenze

Numerosi teosofi affermano che fin da giovanissima la Montessori sia gravitata negli ambienti della Società Teosofica – il che spiegherebbe la veemenza delle sue opinioni femministe. È possibile, ma non ho trovato riscontri di una sua adesione alla Società anteriori al 1899; di sicuro, però, la Montessori lesse prestissimo nella sua vita i libri della Blavatsky.

La Società Teosofica scrive: «Esistono numerosi paralleli tra la vita della Montessori e quella della Besant: entrambe hanno infranto muri eretti contro le donne; entrambe si interessavano alla scienza esatta e moderna, e al misticismo; ed entrambe erano oratrici carismatiche che fecero conferenze in tutto il mondo. Ma il parallelo più importante è forse la loro visione dell’evoluzione e dell’unicità della vita» (Theosophical.org).

La Società Teosofica è stata fondata ufficialmente nel novembre 1875 da due notori frammassoni di alto grado, Madame Blavatsky e il colonnello Olcott. La Teosofia è descritta, nel Dictionnaire encyclopédique mondial del 1971, come «il sistema di credenza e dottrina, basato in gran parte sui concetti brahminici e buddisti della Società Teosofica». Essa stessa si considera essere una «scienza dell’occulto» (Burger op.cit.).

Quanto segue è preso quasi interamente dall’articolo, citato nella bibliografia, di Christian Lagrave in Le Sel de la Terre n° 94:

La Blavatsky aveva lasciato la Russia (e suo marito) nel 1848, e girato il mondo. Al Cairo, in Egitto, si legò a un santone musulmano che la inizierà ai «misteri di Iside»; si recò in seguito negli USA, dove soggiornerà presso i mormoni, mentre a New-Orleans fu iniziata al voodoo. Nel 1851 si trasferì a Londra e divenne conosciuta nei circoli spiritisti e in quelli sovversivi; entrò tra i Carbonari e strinse amicizia con Mazzini (carbonaro e massone). Quindi viaggiò in India, in Giappone e in Italia dove accompagnò il massone Garibaldi nelle sue spedizioni contro le truppe pontificie nel 1856. Infine incontrò un certo Henry Steele Olcott, giornalista amatoriale di New York e frammassone, soprannominato “colonnello Olcott”; i due non si separeranno mai più e insieme faranno propaganda alle loro idee. Prima di tutto entrarono nella società segreta della Fratellanza ermetica di Luxor; furono amici intimi di Albert Pike (uno dei massoni più famosi, “Gran Maestro del Rito scozzese”); infine, il 17 novembre 1875, fondarono la Società Teosofica: e madame Blavatsky raggiunse il titolo di “Principessa incoronata”, il più alto grado del rito massonico di Memphis-Mïsraïm.

Fu madame Blavatsky a fondare, nel 1887, la rivista teosofica intitolata Lucifer: al contrario della Montessori, la Blavatsky ebbe almeno il merito di essere onesta…

Non dimentichiamo ciò che la Montessori stessa disse della Blavatsky: «fui sorpresa di scoprire che già così tanto tempo fa esistevano idee educative così simili alle mie» (History of Education Society Bulletin 1985: 52 -54).

Annie Besant fu il successore della Blavatsky alla testa della Società Teosofica.

Era una protestante irlandese che abbandonò marito e due figli; «aveva un odio tenace contro il matrimonio, la famiglia, la religione» (R.P. Lucien Roure). «Bisogna combattere Roma e i suoi preti, combattere ovunque il cristianesimo, e cacciare Dio dai cieli» (Annie Besant a Bombay, nel 1924). Descriveva sé stessa «fiera come Lucifero» (citata in Fjällsby p. 80). Anche la Besant era membro della società massonica anglo-francese del rito Memphis-Mïsraïm; tutti i suoi amici erano massoni, come George Martin (comunista e uomo di Garibaldi), o Maria Arundale, femminista la cui sorella divenne segretario generale del “Consiglio Supremo Misto Universale”, il più alto organo mondiale della frammassoneria mista (di uomini e donne).

Annie Besant ebbe a descrivere la seguente esperienza nel periodico teosofico Lucifer: «Ho sentito che l’aria del locale si trasformava in onde pulsanti, e a quel momento il brillante corpo astrale del Maestro si è manifestato, visibile ai miei occhi fisici» (Fjällsby p. 86). Considerato il nome del periodico in cui scriveva, non ci sono molti dubbi sull’identità del “Maestro”…

Besant era «convinta che i metodi della Montessori fossero il risultato dell’introduzione in ambito educativo delle idee dei teosofi, specialmente in quanto pongono il bambino come una “continuazione dell’atto della creazione” e seguendo una pedagogia spirituale» (Wagnon op.cit. p. 154). I montessoriani sono spesso teosofi, e viceversa, e questo in molti paesi (Wagnon p. 154).

Questi sono i personaggi diventati le migliori amiche di Maria Montessori, tali sono le persone che la hanno sponsorizzata in India, questa è la Società di cui lei era membro… Non si tratta certo di semplici «fotografie di lei con una persona irriconoscibile».

«Jinarajadasa stima che la Montessori non abbia mai menzionato gli sforzi della Società Teosofica per promuovere il suo lavoro, particolarmente in India, per il motivo che lei era cattolica romana: menzionando il lavoro della “Società Teosofica” avrebbe attirato la collera della gerarchia cattolica» (History of Education Society Bulletin (1985) Vol. 36 pp. 52-54).

I promotori

Abbiamo visto come la Società Teosofica sponsorizzò Maria Montessori per farla lavorare in India.

Durante più di tre decenni, Robert Muller è stato sotto-segretario dell’ONU. La sua visione di un programma unico mondiale, esposto nel suo libro New Genesis: Shaping a Global Spirituality è stata approvata dall’influente Association for Supervision and Curriculum Development (ASCD), il ramo della NEA (National Education Association) incaricato dei programmi scolastici, e utilizzata come modello o base per il programma scolastico di base adottato dai Paesi del mondo intero.

La visione di Muller è quella di un mondo unito dall’educazione globale, e mondo che si evolve spiritualmente verso la perfezione finale. Ammette che le sue idee sono basate sugli insegnamenti del “Maestro tibetano Djhwal Khul”, la guida spirituale dell’occultista Alice Bailey. In una conferenza internazionale sponsorizzata dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA), dall’Università della pace e dal governo del Costa Rica, Muller ha dichiarato:

«Abbiamo bisogno di una nuova educazione mondiale. L’educazione mondiale, cioè l’educazione dei bambini nel nostro focolare mondiale e nella famiglia umana, fatta di buoni progressi. Ma noi dobbiamo andare più lontano: abbiamo bisogno dell’educazione cosmica prevista dalle religioni e da persone come Maria Montessori. Abbiamo bisogno di una educazione olistica, che insegni l’olismo dell’universo e del pianeta».

Philip Gang, uno dei primi dirigenti del movimento Montessori, ha fatto parte del gruppo che all’interno dell’UNESCO ha per primo ha elaborato un progetto di educazione mondiale (diretto da Robert Muller); più tardi fonderà l’Alleanza globale per l’educazione transnazionale (GATE).

Papa San Pio X

Alcuni si rassicurano col fatto che San Pio X (1903-1914) diede la benedizione apostolica a Maria Montessori: ma ciò non è per nulla un’approvazione dell’opera di lei! A quell’epoca, tra l’altro, Maria Montessori non era conosciuta che come l’animatrice sociale di un’opera per bambini.

Sono i partigiani della Montessori che tentano di far approvare la sua opera da papa San Pio X: non fu lui. Ecco quanto ho trovato a proposito nel libro La pédagogie religieuse de Maria Montessori – conférences de Londres 1946 di Edwing Mortimer Standing e Isabel Eugenie:

«Quando San Pio X permise l’accesso precoce all’Eucarestia, fece iniziare una rivoluzione nella pedagogia religiosa: come rapportarsi con dei piccoli bambini? Maria Montessori assumerà questo compito, formalizzando la sua pedagogia “intuitiva” nel dominio del sacro. Nel 1919, scoprendo l’opera della Montessori, Madre Elisabetta, superiora delle religiose dell’Assunzione a Kensington, e insegnante nel profondo della sua anima, decise di trasformare l’asilo infantile delle suore: nel 1921 ricevette il diploma dalle stesse mani di Maria Montessori; l’impulso era dato. Prima scuola Montessori riconosciuta in Inghilterra, fu ampliata fin dall’inizio con la creazione di un centro di formazione dove Maria Montessori interveniva regolarmente. Le conferenze di Kensington del 1952 ci svelano le risorse sconosciute della pedagogia religiosa di Maria Montessori. Suoi collaboratori, E. M. Standing e Madre Isabel Eugenie, R. A., furono la spada e la lancia della pedagogia religiosa nel mondo anglosassone».

No! non esiste nessun “accesso precoce” all’Eucarestia, bensì un accesso all’età di ragione. Non è per nulla la stessa cosa.

No, il decreto di San Pio X non ha iniziato nessuna rivoluzione nella pedagogia religiosa, al contrario, si trattò di un ritorno alla tradizione educativa, che si basa sullo sviluppo delle virtù cristiane.

Sì, la pedagogia della Montessori è “intuitiva”, ma nel senso di “irrazionale”. E ciò è dieci volte più nocivo quando si tratta della Fede!

Anche papa Benedetto XV diede la sua benedizione ed elogiò il lavoro della Montessori. Ma ricordiamo che la Montessori non si interessò solo a Benedetto XV… Ebbe scambi epistolari con Sigmund Freud nel 1917 e col Mahatma Gandhi nel 1931.

Alcuni cattolici, per fortuna, furono lungimiranti; in India, quando Annie Besant fondò il Central Hindu College (CHC) e cercò di annetterlo all’Università di Allahabad, il vice-cancelliere di questa, il cattolico Sir Anthony McDonnel, rifiutò di approvare questo congiungimento (Fjällsby p. 176).

Bibliographie

Burger, Maya. Marge ou centre? Où chercher la vérité? L’orientalisme d’une Russe en Inde: Helena Petrovna Blavatsky in Études de lettres, 2-3 | 2014, 297-322. https://journals.openedition.org/edl/761.

Dictionnaire encyclopédique mondial, 1971. Paul Hamlyn, éd.

Fjällsby, P-O. Idealizing India: Une perspective transformative sur la contribution des théosophes à l’éducation et à la politique (1879-1930). 2016. Disponibile su internet: http://kau.diva- portal.org/smash/get/diva2:919959/FULLTEXT01.pdf.

History of Education Society Bulletin (1985) Vol. 36 pp 52 -54. http://www.kelpin.nl/fred/download/montessori/english/theosophist.pdf

Kramer. Maria Montessori: Une biographie. 1976.
 Lagrave, Christian in Le Sel de la Terre N° 89 estate 2014, La tactique moderniste, de Saint Pie X à Pie XI.

Lagrave, Christian in Le Sel de la Terre N° 94 autunno 2015, Le féminisme contre la famille.

Maria Montessori. L’enfant, in Le théosophe, dicembre 1941.

Maria Montessori. La méthode Montessori.

Maria Montessori. Pour éduquer le potentiel humain. 1949. www.parlonsmusique.wordpress.com/2017/03/29/maria-montessori

www.thenewinquiry.com/blog/dr-maria-montessori-feminist/

www.theosophical.org/publication/quest-magazine/1409-montessori-and-the-theosophical-society

Wagnon, Sylvain. Les théosophes et l’organisation internationale de l’éducation nouvelle (1911- 1921). Revista de Estudios Históricos de la Masonería Latinoamericana y Caribeña, vol. 9, n° 1, 2017, maggio-novembre, p. 148-182 Universidad de Costa Rica.

Fonte: https://abbe-pivert.com/la-methode-montessori-est-elle-chretienne/
Traduzione a cura del Centro Studi Federici.

Leggere anche: Fogazzaro e la Teosofia
https://www.centrostudifederici.org/fogazzaro-e-la-teosofia/