2024 Comunicati  21 / 03 / 2024

Il genero (e consigliere ) di Trump e la sua soluzione per Gaza

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 29/24 del 21 marzo 2024, San Benedetto 

Il genero (e consigliere ) di Trump e la sua soluzione per Gaza

Ivanka Trump, una delle figlie dell’ex presidente degli Usa (nata da uno dei tre matrimoni del padre), per poter sposare Jared Kushner, un giudeo praticante, aveva apostatato dal Cristianesimo (apparteneva a una setta protestante). L’ambito genero, come ricorda l’articolo che segnaliamo, è stato “il principale consigliere per il Medio Oriente alla Casa Bianca” sotto la presidenza Trump e l’artefice quindi del trasferimento dell’ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme, come pretende il governo israeliano (Pio XII invece chiedeva che Gerusalemme avesse uno statuto internazionale). In questi giorni Jared Kushner ha freddamente e spudoratamente dichiarato che bisognerebbe deportate tutti i palestinesi di Gaza (vi sono anche dei cristiani) nel deserto e sfruttare le potenzialità turistiche del lungomare gazese per degli investimenti immobiliari (l’influente personaggio è il “rampollo di una famiglia di immobiliaristi ebrei del New Jersey”). 

Il genero di Trump e il fiuto del business a tutti i costi: “Il lungomare di Gaza avrebbe un grande valore immobiliare”

Jared Kushner, marito di Ivanka e rampollo di una famiglia di immobiliaristi ebrei del New Jersey, ha rilasciato dichiarazioni controverse ad Harvard. Ha suggerito agli israeliani di trasferire i civili palestinesi della Striscia nel deserto del Negev

Jared Kushner, il genero di Donald Trump che è stato il suo principale consigliere per il Medio Oriente alla Casa Bianca, è convinto che il lungomare di Gaza abbia «un potenziale grande valore immobiliare». E ritiene anche gli israeliani dovrebbero trasferire i civili palestinesi di Gaza in un’area del deserto del Negev. Il marito di Ivanka Trump, rampollo di una famiglia di immobiliaristi ebrei del New Jersey, ha rilasciato queste controverse dichiarazioni durante un intervento alla Harvard University nelle scorse settimane, riporta oggi il Guardian.

«Le proprietà sul lungomare di Gaza potrebbero avere un grande valore se la gente fosse concentrata sul migliorare il proprio standard di vita», ha detto Kushner rispondendo alle domande presidente della Middle East Initiative, il professore Tarek Masoud, lamentandosi di «tutti i soldi» che sono stati spesi a Gaza per la rete dei tunnel e le armi invece che per l’istruzione e l’innovazione. «Lì c’è una situazione un po’ disgraziata», ha detto ancora, definendo in questi termini la guerra in corso da 5 mesi a Gaza che ha provocato oltre 30mila vittime ed ha ridotto la Striscia ad una disperata crisi umanitaria. «Ma dalla prospettiva di Israele io farei del mio meglio per far uscire le persone e ripulire», ha aggiunto Kushner che quando ha mediato per l’amministrazione del suocero gli accordi di Abramo per la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i Paesi del Golfo, ha bypassato la questione del futuro dei palestinesi. 

«Ma non credo che Israele abbia affermato che non vuole che le persone non possano tornare in seguito», ha poi aggiunto Kushner, che ha espresso la convinzione che Israele dovrebbe riuscire a far uscire i civili da Gaza, in particolare da Rafah e «con la diplomazia riuscire a farli spostare in Egitto. Ma non si fermano qui i consigli di Kushner, che gettano una luce sul tipo di politica potrebbe adottare una futura nuova amministrazione Trump in Medio Oriente: «in aggiunta di questo, io azionerei i bulldozer nel Negev, e cercherei di spostare lì le persone, penso che questa sarebbe l’opzione migliore, così possiamo andare ora e finire il lavoro». Un concetto che ha ribadito: «Io penso che aprire ora il Negev, creare un’area sicura, spostare lì i civili e quindi andare e finire il lavoro sarebbe la cosa migliore». Alla domanda se crede che Netanyahu non permetterà ai palestinesi fuggiti di tornare a Gaza, Kushner ha risposto: forse. Aggiungendo di «non essere sicuro che non ci sia molto rimasto a Gaza in questo momento». Su una cosa comunque il genero di Trump è assolutamente certo: la realizzazione di uno stato palestinese è «un’idea superbamente cattiva che essenzialmente sarebbe un premio per un’azione terroristica».

Fonte: https://www.lastampa.it/esteri/2024/03/19/news/trump_genero_lungomare_gaza_jared_kushner-14159139/