2011 Comunicati  14 / 12 / 2011

La pedofilia in casa ebraica

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza

Comunicato n. 96/11 del 15 dicembre 2011, San Valeriano

La pedofilia in casa ebraica

Nel comunicato del 23.11.2011 (http://www.associazionelatorre.com/2011/12/pedofilia-svedese/ ) avevamo segnalato un gravissimo scandalo scoppiato in Svezia a riguardo della pedofilia praticata negli ambienti sportivi, con la copertura di alti dirigenti.

Ora pubblichiamo un articolo relativo a un clamoroso scandalo di pedofilia che coinvolge la comunità ebraica di Brooklyn. Ovviamente i media internazionali, sempre pronti a mettere sul banco degli imputati la Chiesa Cattolica, sono molto più pacati quando si tratta di altri ambienti.

Scandalo nella comunità ebraica di Brooklyn abusi su 117 bambini, arrestate 85 persone

I casi di pedofilia sono avvenuti negli ultimi tre anni. L’ultimo finito in carcere è Andrew Goodman, 27 anni, che molti definiscono un “mostro”. Le indagini proseguono: gli inquirenti non escludono che possano esserci altri casi

NEW YORK – Uno scandalo senza precedenti scuote la comunità ebraica ortodossa di Brooklyn: negli ultimi tre anni sono state arrestate 85 persone accusate di aver molestato almeno 117 bambini. L’ufficio del procuratore distrettuale del quartiere newyorkese, Charles Hynes, ha confermato ai mezzi di informazione le voci che circolavano da tempo sulla scabrosa vicenda. E la polizia continua a indagare, perché lo scandalo potrebbe essere di dimensioni ancor più grandi.

Quasi tutte le persone fermate sono uomini e la metà delle piccole vittime sono maschi. L’inchiesta è stata denominata Kol Tzedek (‘Voce della giustizia’) e fin dall’inizio gli investigatori hanno puntato a convincere i ragazzini che hanno subito gli abusi a farsi avanti, a denunciare i responsabili, vincendo la paura e i pregiudizi, la vergogna e l’omertà. Le regole della comunità ebraica obbligano infatti le vittime ad attendere l’approvazione dei leader religiosi prima di portare i casi di abuso davanti alle autorità giudiziarie.

L’ultimo in ordine di tempo a finire nel carcere di Rikers Island è Andrew Goodman, 27 anni, un giovane con il volto da star di Hollywood, ma che nella comunità kosher di Brooklyn in molti definiscono un “mostro”. L’ex dipendente di un’agenzia del servizio sociale ebraico ha abusato sessualmente per anni di due ragazzini ortodossi a Flatbush: uno di loro è stato costretto a prestazioni sessuali dagli 11 ai 15 anni, l’altro dai 13 ai 16.

Secondo i documenti presentati in tribunale, Goodman era solito filmare con una webcam le sue vittime durante i festini a base di superalcolici e sesso che teneva nel suo appartamento, dove gli investigatori hanno trovato di tutto: lubrificanti, bottiglie di liquore vuote, vestiti da teenager su cui sono stati rinvenuti diversi campioni di Dna e anche un coltello da macellaio, con cui secondo alcune fonti avrebbe minacciato uno dei bambini che aveva trovato il coraggio di segnalarlo alle autorità.

Goodman, per il quale è stata fissata una cauzione da un milione di dollari in contanti, viene da una famiglia di ebrei praticanti e ha frequentato la sinagoga sino a qualche anno fa. Continua a proclamarsi innocente, anche se attraverso il suo avvocato ha ammesso i rapporti sessuali, dichiarando che “nessuno ha avuto luogo contro la volontà” delle vittime. Peccato che le vittime fossero bambini o adolescenti.

A smascherare Goodman è stato un ragazzo, esortato dal rabbino Shea Hecht della comunità chassidica Lubavitch a raccontare tutto alla polizia. Gli investigatori sinora hanno chiuso 38 casi di pedofilia riguardanti componenti della comunità ebraica di Brooklyn, ma continuano a indagare per assicurare alla giustizia tutti i colpevoli .

Fonte: http://www.repubblica.it/esteri/2011/12/11/news/comunita_ebraica_new_york-26449647/?ref=HREC1-8

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