2013 Comunicati  28 / 10 / 2013

Terra Santa – Nuova provocazione israeliana contro i cattolici

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n.89/13 del 28 ottobre 2013, Santi Simone e Giuda Taddeo

Pylône-gethsémani

Al Getsemani, un pilone elettrico di troppo

GERUSALEMME – La Compagnia elettrica israeliana ha installato nel mese di aprile 2012, un pilone dell’energia elettrica di fronte alla chiesa di ” Tutte le nazioni ” al Getsemani . Visitato da oltre due milioni di pellegrini ogni anno, questo posto è gestito dalla Custodia francescana di Terra Santa che ha avviato una causa contro la Società elettrica e il Comune di Gerusalemme al fine di rimuovere questo fastidioso elemento.
Nell’aprile 2012, con sorpresa i francescani avevano scoperto un alto palo di metallo eretto di fronte alla chiesa e al giardino del Getsemani. Installato dalla Società elettrica israeliana, esso permette il collegamento alla rete elettrica di due grandi insediamenti israeliani Ir David e Ma’aleh Zeitim costruiti sul Monte degli Ulivi. Gli abitanti di queste colonie affermano di avere regolari interruzioni di corrente, ma in realtà è un modo di interrompere la corrente elettrica nei quartieri arabi di Gerusalemme.
Recentemente, un trasformatore e delle telecamere di sorveglianza sono state installati in cima allo stesso pilone, riducendo ulteriormente la vista panoramica su Gerusalemme.
Sempre nell’aprile del 2012 fu lanciata, molto rapidamente, una petizione per rimuovere questo elemento di troppo. Infatti, il Getsemani è uno dei luoghi più sacri per i cristiani. E’ nel giardino, ai piedi del Monte degli Ulivi, che Gesù avrebbe passato la notte in preghiera prima di essere arrestato e crocifisso. Ai piedi degli ulivi e presso la chiesa, i pellegrini di tutto il mondo godono di una vista unica della città vecchia di Gerusalemme. Questa visione rende il giardino del Getsemani luogo di grande attrazione per i turisti. Al fine di ritrovare l’ampiezza completa del panorama, molte firme sono state raccolte ed i francescani della Custodia di Terra Santa hanno presentato una denuncia alla Commissione di ricorso del Dipartimento regionale di Gerusalemme per la progettazione e costruzione di tale pilone.

Un pilone molto politico
Rispondendo alle critiche e alla petizione, la Società elettrica israeliana ha dichiarato che “la torre fu eretta dopo che sono stati concessi tutti i permessi, per cui la petizione è superflua”.
Danny Seidmann, fondatore dell’Organismo a favore di Gerusalemme come città sostenibile e giusta per israeliani e palestinesi, vede la torre come “un simbolo della crescente degenerazione della dominazione israeliana a Gerusalemme, che ignora tutto ciò che non è ebreo e rappresenta l’assurdità delle autorità che permettono ad ebrei e palestinesi di vivere nella stessa area, ma di essere serviti da due diverse società.” (Haaretz , 4 maggio 2012 ).
Mons. Shomali, Vicario patriarcale di Gerusalemme, mette in luce anche le contraddizioni del comune di Gerusalemme in quanto, in una zona di campagna con regole ambientali per l’energia elettrica della città, non si sia esitato a costruire una linea elettrica al Monte degli Ulivi. Eppure è un luogo unico che va preservato, sia per la presenza di alberi molto vecchi sia per il vasto cimitero ebraico.
Si evidenzia anche il problema di conservare i luoghi santi di tutte le religioni. A seguito di una riunione della Corte distrettuale di Gerusalemme, il giudice Yoram Noam ha dichiarato che “la municipalità certamente non avrebbe consentito alla società elettrica di porre un tale orrore sulla piazza del Muro Occidentale”.
Il caso del pilone potrebbe oscurare i rapporti tra il Vaticano e lo Stato di Israele.
Lpj.org