2013 Comunicati  11 / 03 / 2013

Rassegna stampa dell’11.3.2013

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 27/13 dell’11 marzo 2013, San Costantino

Rassegna stampa dell’11.3.2013 (i titoli sono redazionali)

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Contrordine compagni
All’indomani dello storico annuncio da parte di Benedetto XVI, un professore di diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense (PUL), fa luce sul processo di rinuncia secondo il Codice di Diritto Canonico. ZENIT ha incontrato Manuel Jesus Arroba, professore di diritto processuale canonico alla PUL, riguardo alle implicazioni canoniche che si hanno quando un pontefice vivente sceglie di rinunciare.
Da un punto di vista canonico, cosa succederà a Benedetto XVI? Sarà un “papa emerito”? Quando morirà, sarà sepolto a San Pietro come i suoi predecessori?
Manuel Jesus Arroba: Giuridicamente di Papa ce n’è soltanto uno. Un “papa emerito” non può esistere: l’ufficio da lui ricoperto è supremo, ovvero il più alto in responsabilità. Benedetto XVI ha dichiarato che nei prossimi anni servirà la Chiesa in modo diverso, non più nell’ufficio di Sommo Pontefice ma nella preghiera e nello studio. Questo servizio è quello dello studioso, per certi versi del monaco e del contemplativo ma non più quello dell’uomo di governo. Di Papa, quindi, ce n’è solo uno, anche se rimane in vita chi ne ha ricoperto precedentemente la carica e non è la prima volta che ciò si verifica nella storia della Chiesa, anche se questi casi non sono molto frequenti: qui in Italia tutti hanno presente il caso di Celestino V che fu un monaco eletto papa in un conclave difficile e che dopo poco tempo ritenne di non poter prestare adeguatamente il servizio, pertanto si ritirò. Ci sono tuttavia stati altri casi meno conosciuti.
Zenit.org

Costituzione! Concilio! Cittadinanza!
La Costituzione repubblicana, il Concilio Vaticano II, la “nuova cittadinanza” democratica costituiscono orizzonti di riferimento ideale in grado di alimentare modalità di presenza originale nell’odierna realtà civile e nei percorsi di approfondimento intra-ecclesiale. Alla luce di questi riferimenti si dischiude un vasto campo di ricerca, di sperimentazione e di proposta per rilanciare e attualizzare le idee-forza della tradizione cattolico-democratica, sempre nella valorizzazione delle pluralità e nella ricerca di nuovi linguaggi, di nuovi percorsi che ci consentono di allargare orizzonti ed aprire prospettive di incontro e di dialogo. Tali idee-forza possono essere sintetizzate:
in un modello di società aperta, inclusiva, solidale e partecipata;
nella visione conciliare della Chiesa come popolo di Dio, pellegrinante nella storia;
in una difesa tenace della democrazia, non solo come procedura dell’organizzazione socio-istituzionale, ma anche come forma e ideale, per quanto sempre perfettibile, del vivere civile;
nella rinnovata opzione per i valori della laicità, dell’autonomia laicale nelle scelte politiche, della mediazione storico-culturale e politica, dell’impegno appassionato per la pace e la giustizia.
C3dem.it

La moneta elettronica non inquina
28/2/2013 – Per far emergere il nero credo la soluzione più concreta sia quella di abolire il contante per qualche anno. Tutto diventa tracciabile e tassabile.” (professor Mauro Gallegati, braccio destro per le questioni economiche di Beppe Grillo)
Corriere.it

Sodoma e Gomorra in sala parrocchiale
5/3/2013 – E’ stato eletto a Padova “Miss gay filippino per il Nord Italia”, durante un vero e proprio concorso di bellezza che si è tenuto domenica scorsa e che ha visto trionfare un ragazzo bergamasco, che è stato premiato dal presidente dell’United Philippine Association regionale, Tadeo Averion, residente a Stra. La notizia, riportata dal Mattino di Padova non suscita poi tanto scalpore nella città che, tra le altre cose, da anni ospita il Pride Village con grande successo di pubblico. A suscitare sorpresa è, piuttosto, la location scelta per l’evento. L’evento si è svolto infatti nientemeno che nella sala parrocchiale della chiesa di San Bellino, all’Arcella, con la partecipazione di circa 300 filippini. I responsabili della gestione dei locali della parrocchia non erano al corrente del tipo di attività che vi si sarebbe svolta: gli organizzatori filippini avevano parlato in modo generico di una festa, non certo di un concorso di bellezza riservato a concorrenti omosessuali. Scontata la reazione di molti parrocchiani che non hanno giudicato consona la scelta del luogo per il tipo di evento, cauto invece il parroco, don Dino Bertato, che interrogato sul caso afferma di non voler fornire giudizi affrettati sulla questione.
Padova Oggi

Segnalazione di Associazione La Torre

Tora, Tora, Tora
7/3/2013 – Il 10 marzo alle 15,30 nella Sala Carmi della Sinagoga si ìerrà un incontro “Si può indovinare il futuro?”. In occasione di Yom ha Torah (Giorno della Torah), viene organizzata una Giornata di Studio della Torah, con la presenza di Vittorio Bendaud. L’appuntamento sarà dedicato alla memoria di Rav Raffaele Grassini per il quale al termine della giornata sarà recitato il qaddish derabanan.
(da Vita Casalese, n. 10, 7.03.2013, settimanale della Diocesi di casale Monferrato)

Un suicida al giorno non leva Monti di torno
8/3/2013 – Un suicidio al giorno, e magari due. La disperazione provocata da Monti e la sua banda aumenta quotidianamente. Per portare un piccolo imprenditore ad impazzire e ad uccidere due funzionarie regionali che rispettano le leggi. E certo non è colpa delle lavoratrici se le leggi sono più attente all’iter e al formalismo burocratico che allo scopo finale. Oppure si suicidano piccoli imprenditori che vedono distruggere, da Monti e commessi vari della Merkel, anni e anni di fatica, di impegno, di passione. E si suicidano i lavoratori licenziati grazie alla riforma Fornero e che, grazie sempre alla più stupida delle riforme, non hanno la minima chance di ottenere un altro lavoro ma devono aspettare anni e anni prima di arrivare ad una pensione da fame. Questa è la situazione che la Gruber e compagni giornalisti vogliono censurare. Per non fomentare populismi. E la Coldiretti, dopo aver predisposto interventi di agricoltura sociale a favore delle prostitute straniere, poi dei rifugiati stranieri e infine dei disabili (persino di quelli italiani), ora ha deciso che è arrivato il momento di pensare anche a qualche posto di lavoro per gli italiani over 50. Gli stessi che sono sempre più numerosi a far la coda per ottenere un pasto caldo dalle mense della carità. Ma i giornali, quelli che piacciono al canotto Gruber, preferiscono indignarsi perché ai profughi stranieri, mantenuti sino ad ora, vengono regalati “solo” 500 euro a persona affinché se ne vadano e si arrangino. Cioé 1.500 euro per una famiglia di 3 persone. Rifugiati politici, spiegano i giornali. Arrivati dalla Libia. Peccato che in Libia ci fossero solo passati mentre arrivavano da Paesi dove non ci sono persecuzioni o guerre. Ma per loro i soldi ci sono. Per i disoccupati italiani, no. E ci sono per migliorare i campi degli zingari, ma non per dare un tetto alle famiglie italiane senza casa. Ci sono per ripristinare un museo distrutto dal fuoco, non per creare una rete di salvaguardia per chi, grazie a Fornero, deve campare 10-15 anni senza lavoro e senza pensione. Ma canotto Gruber avverte: parlare di queste cose è solo populismo. Censura, censura e ancora censura.
Girano Blog

Arma la prora o marinaio
8/3/2013 – È iniziata ieri, per il terzo anno consecutivo, un’esercitazione navale militare congiunta tra Israele, Stati Uniti e Grecia. Ribattezzata “Noble Dina”, ha spiegato in un comunicato ufficiale l’esercito israeliano, è un’operazione annuale parte della cooperazione alla sicurezza tra la Marina di Tel Aviv e le forze alleate. Le navi militari dei tre Paesi si eserciteranno nel Mar Mediterraneo per due settimane e saranno impegnate in combattimenti simulati sia in aria che sott’acqua. L’operazione congiunta è iniziata nel 2011 dopo l’interruzione delle relazioni diplomatiche tra Israele e Turchia. Negli anni passati, infatti, era la Turchia a compiere le esercitazioni militari navali insieme a Stati Uniti e Israele: la cosiddetta esercitazione “Reliant Mermaid” è andata avanti per oltre 10 anni, dal 1998 al 2009. Fino al settembre 2010, quando Ankara espulse l’ambasciatore israeliano nel Paese a seguito del sanguinoso attacco israeliano alla nave di attivisti Mavi Marmara e al rifiuto da parte delle autorità di Tel Aviv di porre scuse ufficiali. Alla Turchia è così seguita la Grecia, Paese che negli ultimi anni ha dimostrato particolare fedeltà allo Stato ebraico. Ne è un esempio il ruolo giocato dalle autorità di Atene durante la missione della seconda Freedom Flotilla, bloccata nei porti greci dalla Marina del Paese. Ad interessare Atene è un eventuale riavvicinamento economico con Israele, soprattutto in vista dei progetti di estrazione di gas naturale nei pressi dell’isola di Cipro.Scalzare l’antagonista turco dai bacini di gas naturale che circondano Cipro pare essere l’obiettivo di una Grecia in grave crisi economica e alla caccia di nuove consistenti entrate.
Nena-News-Globalist