La basilica del Sacro Cuore al Campo Pretorio
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 58/22 del 24 giugno 2022, Sacro Cuore
La basilica del Sacro Cuore al Campo Pretorio
(…) Il 10 settembre 1870, pochi giorni prima della breccia di Porta Pia, Pio IX inaugurava il nuovo acquedotto dell’acqua Marcia. (costruito dai Romani nel II sec. a.C. e caduto in disuso nel V sec. d.C:), che in suo onore fu denominata acqua Pia, e benediceva una grandiosa polla d’acqua nelle vicinanze della piazza dove fu in seguito edificata la Fontana dell’Esedra (piazza Esedra, oggi piazza della Repubblica).
Fu quella l’ultima cerimonia pubblica del vecchio pontefice. Nei giorni successivi il cambiamento politico e amministrativo di Roma, con la fine traumatica dello Stato Pontificio e l’annessione di Roma al Regno d’Italia, trovava iniziato e alquanto avanzato il nuovo quartiere.
Papa Pio IX aveva fatto acquistare un terreno sulla strada allora denominata Via di Porta San Lorenzo (l’odierna via Marsala) con l’intenzione di farvi edificare una chiesa da dedicare a San Giuseppe, che l’8 dicembre 1870 era stato dichiarato dal pontefice “Patrono della Chiesa universale”.
In quegli anni si va affermando con fervore, soprattutto in Francia e in Italia, un forte movimento di devozione al Sacro Cuore di Gesù. Grazie anche all’impulso della predicazione del Padre barnabita Antonio Maresca, che trova largo seguito fra i fedeli, Pio IX modifica il suo progetto e accetta che il nuovo tempio sia dedicato al S. Cuore.
La costruzione della chiesa si ferma già allo stadio delle fondamenta, per mancanza di fondi e per disorganizzazione interna. Il nuovo pontefice Leone XIII, succeduto a Pio IX nel febbraio 1878, è affranto per l’insuccesso: il cardinale Alimonda gli suggerisce allora di incaricare dell’impresa don Giovanni Bosco, fondatore dell’ordine dei Salesiani, di cui è ben nota al Papa l’intraprendenza e l’incondizionata obbedienza.
Il 5 aprile 1880 Leone XIII incarica don Bosco di assumere la responsabilità del progetto, specificando di non avere fondi da affidargli: il sacerdote piemontese accetta, ponendo quale unica condizione la possibilità di ampliare il cantiere per affiancare alla costruenda chiesa “un grande ospizio, dove insieme possano essere accolti in convitto, e avviati alle scuole e alle arti e mestieri, tanti poveri giovani, che abbondano, specialmente in quel quartiere” (G. B. Lemoyne, “Vita del Venerabile Servo di Dio Giovanni Bosco”, vol 2). Per questa ragione venne acquistato un terreno limitrofo di 5.500 metri quadrati.
L’edificazione della chiesa costa enormi fatiche sacrifici all’anziano sacerdote ma procede con sorprendente speditezza. In più occasioni i fondi a disposizione si prosciugano ma don Bosco ordina di non interrompere i lavori: in quei momenti giungono nei modi più inaspettati donazioni che coprono i debiti e consentono la continuazione del progetto.
Nel 1883 il cardinale Lucido Parocchi benedice il coro e il presbiterio della nuova chiesa, l’anno successivo papa Leone indice una colletta nazionale per finanziare la facciata. All’inizio del 1887 la struttura è ultimata e sono in corso i lavori di finitura interna: don Bosco ha 72 anni, è ormai allo stremo delle forze e chiede alle maestranze un ultimo miracolo per inaugurare il tempo nel mese di maggio.
Il 20 aprile 1887 don Bosco compie il suo ultimo viaggio da Torino a Roma: incontra nuovamente papa Leone, che lo elogia per l’impresa compiuta e lo rincuora con affetto. Il 14 maggio 1887 la Chiesa del Sacro Cuore al Castro Pretorio viene solennemente consacrata per mano del cardinale vicario Parocchi, alla presenza di numerose autorità civili e religiose.
Il 16 maggio 1887 don Bosco stesso celebra Messa all’altare di Maria Ausiliatrice: sarà la sua unica celebrazione nella chiesa del Sacro Cuore e, come ricorda la lapide apposta nel centenario dell’evento, fu interrotta quindici volte dai singhiozzi dell’anziano sacerdote, scosso dalla visione del suo celebre “sogno dei 9 anni” di cui in quel momento gli si svelava con pienezza il senso e con esso quello della sua lunga missione terrena.
Nel 1921, papa Benedetto XV dichiara il Tempio del Sacro Cuore Basilica Minore.
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