2015 Comunicati  23 / 03 / 2015

Dichiarazione dell’Istituto “Mater Boni Consilii” sulla consacrazione episcopale conferita da Mons. Williamson il 19 marzo 2015

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 28/15 del 23 marzo 2015, San Vittoriano

papacyCom’ è ormai noto, Mons. Richard Williamson, uno dei quattro Vescovi consacrati da Mons. Lefebvre il 30 giugno 1988, ha a sua volta consacrato, a Nuova Friburgo, in Brasile, il 19 marzo 2015, Mons. Jean-Michel Faure.
Con un comunicato della casa generale, la Fraternità Sacerdotale San Pio X ha condannato questa consacrazione episcopale con argomenti e toni che, nel 1988, furono quelli dei sacerdoti che lasciarono Mons. Lefebvre per fondare la Fraternità San Pietro; la Fraternità San Pio X governata da Mons. Fellay accusa Mons. Williamson di “sedevacantismo” pratico, e di riconoscere solo verbalmente l’autorità del Papa (accusa più seria da parte della Fraternità San Pietro, che si sottomise a Giovanni Paolo, II di quanto non lo sia per la Fraternità San Pio X che, per ora e almeno in apparenza, ancora disubbidisce abitualmente a Francesco I).
Molti cattolici quindi, che proprio in quanto cattolici si oppongono al modernismo e al Vaticano II, sono tentati di riporre la loro speranza in Mons. Williamson, e si chiedono se non si possa approvare e riconoscere la consacrazione episcopale di Mons. Faure.
La consacrazione episcopale del 19 marzo 2015 si richiama esplicitamente a quella del 1988, e come nel 1988, così adesso – con la lettura di un “mandato romano” apocrifo – si dichiara apertamente e categoricamente che sia Mons. Williamson sia Mons. Faure (che lo ha ribadito in una intervista del 18 marzo), seguendo in questo l’esempio di Mons. Lefebvre, riconoscono l’autorità e la legittimità di Francesco I Bergoglio.
Per questo, esercitando il nostro dovere di testimoniare pubblicamente la fede, non possiamo non ribadire a proposito della consacrazione del 2015, quanto dicemmo a proposito di quella del 1988 (cf Sodalitium, n. 17, pp. 4-7), ovverosia che l’atto compiuto da Mons. Williamson implica:
– sacrilegio e scisma capitale;
– una prassi di natura scismatica;
– una vivente contraddizione, segno manifesto dell’errore;
– riconoscendo, nel rito stesso della Messa, Jorge Mario Bergoglio come Sommo Pontefice della Chiesa cattolica e Vicario di Gesù Cristo in terra e nello stesso tempo compiendo una consacrazione episcopale contro la sua volontà e nell’esplicito intento di opporsi alla sua autorità e al suo magistero.
Il nostro Istituto invita quindi i cattolici fedeli, che si oppongono al neo-modernismo del Vaticano II, a non lasciarsi ingannare dalla Fraternita San Pio X di Mons. Fellay come dalla ‘Fraternità San Pio X’ di Mons. Williamson: l’una e l’altra, infatti, dichiaratamente e programmaticamente, desiderano far parte dello schiera di coloro che riconoscono Jorge Mario Bergoglio come Vicario di Cristo, dando quindi piena legittimità alla sua opera di distruzione (se mai fosse possibile) della Chiesa e della Fede intrapresa dal modernismo.
“Infine, i recenti avvenimenti confermano la posizione che, nella crisi attuale, prese, con spirito di Fede, Mons. Guérard des Lauriers” (nostra dichiarazione del luglio 1988).
Verrua Savoia, 20 marzo 2015
Sodalitium

Declaración del Instituto Mater Boni Consilii sobre la consagración episcopal conferida por Mons. Williamson el 19 de marzo de 2015
Como es ya conocido, Mons. Richard Williamson, uno de los cuatro Obispos consagrados por Mons. Lefebvre el 30 de junio de 1988, ha, a su vez, consagrado, en Nueva Friburgo, Brasil, el 19 de marzo de 2015, Mons. Jean-Michel Faure.
Con un comunicado de la casa general, la Fraternidad Sacerdotal San Pío X ha condenado esta consagración episcopal con argumentos y tonos que, en 1988, fueron aquellos de los sacerdotes que dejaron a Mons. Lefebvre para fundar la Fraternidad San Pedro; La Fraternidad San Pío X gobernada por Mons. Fellay acusa a Mons. Williamson de “sedevacantismo” práctico, y de reconocer sólo verbalmente la autoridad del Papa (acusación más seria que la de la Fraternidad San Pedro que se sometió a Juan Pablo II, de cuanto no lo sea para la Fraternidad San Pío X que, por ahora y al menos en apariencia, todavía desobedece habitualmente a Francesco I). Muchos católicos por lo tanto, que propiamente en cuanto católicos se oponen al modernismo y al Vaticano II, son tentados de poner su esperanza en Mons. Williamson, y se preguntan si no se pueda aprobar y reconocer la consagración episcopal de Mons. Faure.
La consagración episcopal del 19 de marzo se relaciona explícitamente a aquella de 1988, y como en 1988, así ahora –con la lectura del “mandato romano” apócrifo- se declara abiertamente y categóricamente que, sea Mons.Williamson, sea Mons. Faure (que lo ha reafirmado en una entrevista del 18 de marzo), siguiendo en esto el ejemplo de Mons. Lefebvre, reconocen la autoridad y la legitimidad de Francisco I Bergoglio.
Por esto, ejercitando nuestro deber de testimoniar públicamente la Fe, no podemos no reafirmar a propósito de la consagración del 2015, cuanto dijimos a propósito de aquella de 1988 (Cf. Sodalitium, N° 17, pp. 4-7), esto es que el acto realizado por Mons. Williamson implica:
– sacrilegio y cisma capital;
– una praxis de naturaleza cismática;
– una contradicción viviente, manifiesto signo del error;
– reconociendo, en el rito mismo de la Misa, a Jorge Mario Bergoglio como Sumo Pontífice de la Iglesia Católica y Vicario de Jesucristo en la tierra y al mismo tiempo realizando una consagración episcopal contra su voluntad y en el explícito intento de oponerse a su autoridad y a su magisterio.
Nuestro Instituto invita, por consiguiente, a los católicos fieles, que se oponen al neo modernismo del Vaticano II, a no dejarse engañar por la Fraternidad San Pío X de Mons. Fellay como de la Fraternidad San Pío X de Mons. Williamson: una y otra, de hecho, declarada y programáticamente, desean ser parte del arco de colores que reconocen a Jorge Mario Bergoglio como Vicario de Cristo, dando, por tanto, plena legitimidad a su obra de destrucción (aunque jamás fuera posible) de la Iglesia y de la Fe emprendida por el modernismo.
En fin, los recientes avenimientos confirman la posición que, en la crisis actual, tomó, con espíritu de Fe, Mons. Guérard des Lauriers” (nuestra declaración de julio de 1988).
Verrua Savoia, 20 de marzo de 2015
Sodalitium