2012 Comunicati  30 / 11 / 2012

Rassegna stampa del 30.11.2012

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 104/12 del 30 novembre 2012, Sant’Andrea Apostolo

Rassegna stampa del 30.11.2012 (i titoli sono redazionali)


Siria: la testimonianza di un profugo cristiano
(…) Samir è un siriano “ortodosso” e con grande dignità inizia a raccontarmi una storia che come al solito non corrisponde a quella che viene raccontata dalle televisioni. “Qamishli era chiamata la piccola Parigi e si conviveva bene con i musulmani. Ma poi sono arrivati i Salafiti che non piacciono nemmeno ai musulmani stessi e sono iniziati gli scontri. Non sappiamo perché c’è questa guerra e in questo momento ci sono musulmani che si scontrano con altri musulmani e noi cristiani ci troviamo in mezzo. I ribelli non sono siriani. Vengono da fuori, dal Pakistan, dal Qatar, dalla Tunisia, dalla Libia, dall’Arabia Saudita. Cosi’ come le armi e i soldi vengono da fuori , dal Qatar e dall’Arabia Saudita, gli amici dell’Occidente…perché?” La domanda di Samir mi chiama in causa e provo a far capire a Samir che con quell’Occidente io non c’ho nulla a che fare, come tanti altri, ma non c’è bisogno di spiegarglielo…lo ha già capito! “Tantissimi cristiani sono scappati per paura, molti sono stati uccisi. Aleppo è stata distrutta ed anche i nostri villaggi del nord sono stati distrutti…Ghassanie, Yakobia, Knaeeya sono stati bombardati dalla Turchia.” Ed inizia a mimare lo scoppio delle bombe : “ Boomm boomm boomm boomm… ” Non ce la faccio a continuare ad ascoltare Samir che, con le lacrime agli occhi, mi racconta queste cose perché il pensiero corre a quelle bellissime giornate passate con i frati e le comunità cristiane di quei villaggi… non posso crederci, non voglio crederci… per un momento mi viene da pensare che forse ha ragione Sloghin, la nipote di Samir quando mi dice che “God did not bless us”, “Dio non ci ha benedetto”. Ma è solo un momento di sbandamento che passa quando tutti insieme, i profughi iniziano a cantare il Padre Nostro in aramaico, la loro lingua madre, la lingua di Gesù. (…)
Abunamario Blog

Roma come Tel Aviv?
Lettera indirizzata a Gianni Alemanno: “Mi vergogno, da esule da Zara quale sono, delle decisione prese dalla lei e dalla sua amministrazione. Mentre fa fare un palazzo di 8 piani da tredici milioni al Museo dell’Olocausto non trova una lira per il Museo Fiumano al quale, dopo aver proposto per il Giorno de Ricordo una sede appropriata, fa proporre uno scantinato più piccolo della sua abitazione e in affitto per giunta. Da rinnovare ogni 7 anni, perché forse lei pensa che fra sette anni saremo tutti morti e le nostre carabattole potranno essere buttate tranquillamente in spazzatura? Si vergogni, come fa a dormire la notte, non la tormentano i nostri morti?”. (in realtà il Comune di Roma non ha stanziato 13 milioni bensì 21,7 milioni di euro)
Lettera postata su Facebook e pubblicata dal periodico Intervento, anno XI, n 5, settembre-ottobre 2012

La Chiesa deve pagare l’IMU e lo Stato… deve pagare Radio Radicale

10/10/2012 – Anche stavolta Radio Radicale si salva. La scure della spending review ha messo da parte 10 milioni di euro da destinare all’emittente del partito di Marco Pannella ed Emma Bonino che trasmette i lavori parlamentari e fa informazione politico-istituzionale 24 ore al giorno (oltre a raccontare le vicende interne del partito). E proprio in questo sta, secondo i Radicali, l’assenza di contraddizione tra la loro – reiterata richiesta di abolire i fondi pubblici da destinare ai partiti e il fatto di esser finanziati dal governo: occupandosi di politica e istituzioni, ospitando voci di ogni genere, la radio merita 10 milioni di euro per l’anno 2013. A fine 2011, per il 2012, avevano ottenuto 7 milioni.
Radicali.it

Il governo Monti a sostegno della sicurezza (afghana)
21/05/2012 – L’Italia contribuirà con 120 milioni di euro all’anno per il triennio 2015-2017 al finanziamento delle forze di sicurezza afghane. E’ questa l’offerta italiana per le esigenze delle forze di Kabul dopo il completamento del ritiro dell’Isaf, a fine 2014, stimate dagli Usa in 4 miliardi e 100 milioni di dollari l’anno. L’annuncio è stato dato dal ministro degli Esteri, Giulio Terzi, in una conferenza stampa al vertice Nato di Chicago. (…)
Quotidiano QN

Il governo Monti a sostegno della sanità (tunisina)
5/11/2012 – Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, sara’ nel pomeriggio a Tunisi per una visita istituzionale. Il Ministro, insieme al suo omologo tunisino Abdellatif Mekki, chiudera’ i lavori della Commissione mista di coordinamento e monitoraggio che si riunisce periodicamente a seguito della firma del Memorandum d’Intesa in materia di sanita’ dell’11 luglio 1998. Lo comunica, in una nota, il ministero della Salute.(…) Il Ministro visitera’ domani mattina l’ospedale universitario di Tunisi, intitolato al premio Nobel della medicina Charles Nicolle, e in particolare il reparto di neonatologia, per il quale la Cooperazione italiana ha previsto un contributo di un milione e mezzo di euro per la formazione del personale e per alcune opere infrastrutturali. Per quanto riguarda il settore sanitario, conclude il ministero, la Cooperazione allo sviluppo italiana ha recentemente destinato 6,5 milioni di euro, come dono, per l’inserimento scolastico dei giovani disabili e per la salute materno-infantile.
Imola Oggi

Teilhard de Chardin e la discontinuità nella continuità
19/11/2012 – E’ stato inaugurato l’anno accademico 2012/2013 dell’Istituto Teologico Calabro S. Pio X (povero San Pio X, ndr) di Catanzaro, con una quanto mai brillante prolusione tenuta da Padre Rosino Gibellini – Teologo e Direttore letterario della Editrice Queriniana – dal titolo “Evangelizzazione: la costituzione conciliare Gaudium et spes e Teilhard De Chardin”. (…) Interessantissima la lectio di Gibellini: vi è una superba lettura “cristiana” dell’evoluzione elaborata non da un teologo, ma da un paleontologo oltre che geologo: si tratta della concezione del gesuita Teilhard de Chardin (…) L’uomo – secondo Teilhard de Chardin – non è il centro statico dell’universo, ma la freccia dell’evoluzione: nell’uomo lo psichismo diventa “riflessione”. In questo l’uomo, pur essendo il prodotto dell’evoluzione animale, si distingue da tutti gli animali: egli non solamente sa, ma sa di sapere. Siamo di fronte ad un evento assolutamente nuovo nella storia dell’universo, ad una “discontinuità”: per la prima volta sulla faccia della Terra la coscienza si riflette su se stessa. Non si tratta, tuttavia, di una rottura col passato: vi è una “discontinuità” nella “continuità”. (…)
Zenit.org

Nel cortile del Brasile grembiulini poco gentili
27/11/2012 – Qualche giorno fa il Procuratore generale dei diritti dei cittadini dello Stato di San Paolo in Brasile ha decretato che l’espressione “Dio sia lodato” stampata sui biglietti di banca dovrà essere soppressa, e ha dato 120 giorni di tempo allo Stato per applicare la sua decisione su tutte le nuove banconote. La presenza di questa frase, secondo il Procuratore generale infrange il principio di laicità dello Stato e la libertà religiosa: “Il fatto che i cristiani siano maggioritari non giustifica che si continuino a violare i diritti fondamentali dei brasiliani che non credono in Dio”. (…)
La Stampa

Aureole sovversive
(…) La decisione va di pari passo con quella presa in occasione del 1150 anniversario dell’arrivo dei santi Cirillo e Metodio, inventori fra l’altro dell’alfabeto cirillico in Slovacchia. Il governo ha deciso di coniare una moneta da due euro, con l’immagine dei santi, co-patroni d’Europa. Ma afferma un comunicato, “La Commissione europea e alcuni Stati membri hanno chiesto alla Slovacchia di elimiare alcuni simboli religiosi dalla moneta progettata per applicare il principio della neutralità religiosa”. La notizia è stata resa pubblica, e la Conferenza episcopale non ha esitato a qualificare come una “vergogna” l’imposizione. “Nel 1988, prima della Rivoluzione di velluto, i fedeli della Slovacchia rischiavano la vita predicando la dottrina che avevano predicato i santi. Realmente, viviamo in uno Stato di diritti o in un sistema totalitario che ci detta quali attribuiti possiamo utilizzare?”. Le monete manterranno la doppi croce, simbolo nazionale (ahi ahi) come lo è anche della Repubblica Ceca. Ma scompariranno le aureole.
La Stampa